ROMA – “Io credo che sia arrivato il momento di ragionare sullo Ius culturae, che ritengo una norma di civiltà: un bambino nato in Italia da genitori che siano regolarmente residenti da un certo periodo di tempo nel nostro Paese, che abbia completato un ciclo di studi in Italia, si può ritenere italiano”. Lo dice Giuseppe Brescia, presidente del M5s della Commissione Affari costituzionali della Camera, in un’intervista alla ‘Stampa’. Cosa pensa della proposta della ministra Bonetti? “Già a marzo scorso il presidente Conte si era espresso negli stessi termini, auspicando che il Parlamento si potesse esprimere sulla materia nonostante non fosse nell’accordo di maggioranza. È una questione che si trascina da molti anni ma non se ne è fatto mai niente, forse perché è ritenuta una misura impopolare. Governi di centrosinistra, lo stesso Pd, non sono mai passati dalle parole ai fatti. Ma io ritengo sia una norma giusta”, risponde.
Brescia (M5S): “Ragionare sullo Ius culturae, consultiamo gli iscritti Rousseau”
Le parole del presidente del M5s della Commissione Affari costituzionali della Camera