BRUXELLES – Dopo l’ennesimo fallimento nel Parlamento britannico, e due anni di negoziazioni senza successo, le redini passano nelle mani del leader del Labour party Jeremy Corby. Visto che lo stallo continua l’Ue ha deciso di riceverlo in cerca di un’intesa sulla Brexit. Corbyn volerà a Bruxelles, molto probabilmente giovedì, per incontrare il caponegoziatore Ue sulla Brexit, Michel Barnier, e i negoziatori del Parlamento Ue Guy Verhofstadt, Roberto Gualtieri ed Elmar Brok. Potrebbe essere la svolta della Brexit.
La posizione di Corby
Il capo dell’opposizione britannica mostrerà le sue proposte per sostenere l’accordo della premier Theresa May. Corbyn ha più volte sottolineato alla May che i tentativi in corso di rinegoziare l’accordo, in particolare sul ‘backstop’, sono destinati a fallire. Corbyn vorrebbe mantenere il legame sui data base per la sicurezza, che venisse modificata la dichiarazione politica sui rapporti futuri con l’Ue che accompagna l’accordo, e proseguire la partecipazione nelle agenzie e nei programmi di finanziamento. Ne viene fuori un accordo molto ammorbidito, che il partito della May non vede di buon occhio.
Il rischio ‘No deal’
Il tempo passa e il rischio del ‘no deal’ si fa sempre più concreto.
Il primo ministro britannico May vorrebbe rinegoziare, modificando il ‘backstop’, ovvero la rete di protezione imposta dall’Ue per assicurare che il confine fra Irlanda del Nord e Irlanda resti senza barriere anche dopo la Brexit. Dall’Ue il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker ha ribadito in più occasioni che l’accordo non è negoziabile e avvisato sul rischio dell’uscita non ordinata dall’organizzazione internazionale. Ora la palla è in mano a Corbyn. Sarà l’opposizione a dover trovare la strada per evitare il ‘no deal’.