LONDRA – La Gran Bretagna rischia un’uscita ‘non ordinata’ dall’Ue. All’indomani del voto alla Camera dei Comuni di Londra sulla Brexit, che ha bocciato il documento, l’Ue ha gelato il primo ministro Theresa May prefigurando il rischio di ‘no deal’. ll presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker ha ribadito che l’accordo non è negoziabile e avvisato la premier britannica sul rischio dell’uscita non ordinata dall’organizzazione internazionale, che si avvicina sempre di più. ll clima si fa sempre più teso ma l’Ue non è disposta a cedere.
Le preoccupazioni della Gran Bretagna
“L’Ue dice di volere che usciamo con un accordo. I fatti sono chiari.
Noi vogliamo un accordo. Ma quello che avevamo trovato è stato respinto per 230 voti. Se vogliamo arrivare a ciò che è nel miglior interesse del Regno Unito e dell’Ue, dobbiamo apportare cambiamenti perché l’accordo ottenga l’appoggio del Parlamento”, così il portavoce di Theresa May ha cercato di far ragionare l’Ue all’indomani della bocciatura. La premier britannica è preoccupata per il rischio il fallimento di negoziato sul backstop, e per questa ragione sta dialogando con l’opposizione laburista in cerca di intesa. In queste ore ha incontrato Jeremy Corbyn per elaborare piano B che lascerebbe la Gran Bretagna nell’unione doganale.
Junker chiude ai negoziati
Per Juncker l’ipotesi di riaprire i negoziati sulla Brexit non esiste. Proprio come il presidenre della commissione aveva ribadito in più riprese dal novembre scorso. L’accordo “resta il solo e il migliore possibile”. Resta ancora aperta invece la questione ‘backstop’, ovvero la rete di protezione imposta dall’Ue per assicurare che il confine fra Irlanda del Nord e Irlanda resti senza barriere anche dopo la Brexit.
Michel Barnier, capo negoziatore dell’UE per la Brexit ha accusato May di aver “preso le distanze dall’accordo che lei stessa aveva negoziato. Le soluzioni alternative al backstop, che secondo May esistono, potranno essere prese in considerazione solo dopo la firma dell’accordo di ritiro”.