Brexit, May lavora al piano B: telefonate a Juncker e Tusk

Dopo il confronto esplorativo con i leader dei partiti avviato mercoledì sera, fra giovedì e venerdì è stata la volta di leader internazionali e Ue

In foto Theresa May

BRUXELLESTheresa May al lavoro sulla Brexit per elaborare un piano B. Dopo la bocciatura del suo accordo con l’Ue da parte del Parlamento britannico, una volta intascata la fiducia della Camera dei Comuni per andare avanti, il prossimo appuntamento ufficiale è per lunedì, quando dovrà presentare all’aula la sua nuova strategia; a quel punto i deputati potranno presentare emendamenti e il 29 gennaio, esattamente due mesi prima del divorzio in programma per il 29 marzo, il Parlamento dibatterà e voterà sul piano B.

Brexit, la premier britannica prepara il piano B

Il nodo da sciogliere dunque, per May, è quello di capire che piano possa presentare lunedì. Dopo il confronto esplorativo con i leader dei partiti avviato mercoledì sera, fra giovedì e venerdì è stata la volta di leader internazionali e Ue.

Il giro di telefonate della May: dalla cancelliera Merkel al presidente Juncker

Giovedì sera la leader Tory ha parlato al telefono con il premier dell’Olanda, Mark Rutte, e con la cancelliera tedesca, Angela Merkel; venerdì è stata invece la volta del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e di quello del Consiglio Ue Donald Tusk, ed è atteso che nel fine settimana ci saranno altri colloqui. Da martedì, giorno in cui il Parlamento britannico ha respinto l’accordo di divorzio raggiunto a novembre dal governo di Londra con l’Ue, May era stata in contatto con Bruxelles via sms.

Tusk attende le prossime mosse del Regno Unito

Ho discusso con la premier Theresa May dei prossimi passi dal lato del Regno Unito”, ha scritto su Twitter Tusk. Quanto al colloquio con Juncker, la telefonata è avvenuta su richiesta di May: “È stato uno scambio di informazioni da entrambe le parti. I due si sono accordati per rimanere in contatto”, ha annunciato una portavoce di Juncker.

Si profila il pericolo ‘no deal’

I politici britannici stanno discutendo di come uscire dall’impasse della Brexit, che potrebbe vedere l’uscita di Londra dall’Ue senza accordo, in uno scenario cosiddetto di ‘no deal’. Finora i leader Ue hanno escluso di rinegoziare l’accordo, ma hanno segnalato che potrebbero rinviare la data del divorzio se May presentasse un piano.

“Non ci saranno aggiustamenti” dell’accordo sulla Brexit, ha chiarito il premier olandese a May, segnalando che i Paesi dell’Ue dovrebbero essere pronti al peggio, cioè all’ipotesi del no deal. Interrogata dalla stampa sull’ipotesi di un rinvio della data della Brexit, la Commissione Ue ha assicurato venerdì ancora una volta di non avere ricevuto alcuna richiesta in tal senso da parte del Regno Unito.

Le tensioni tra la premier britannica e il leader del partito laburista

Le trattative interne, intanto, per May non sono facili. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha posto come condizione per discutere con lei quella che la premier rimuova dal tavolo l’opzione di un ‘no deal’. May, che non andrà al forum di Davos per concentrarsi sulla Brexit, ha però definito “impossibile” accettare questa condizione: “Non è nel potere nel governo”, ha risposto per iscritto a Corbyn. “Ricordo al Regno Unito di chiarire le sue intenzioni quando sarà possibile. Il tempo è quasi scaduto”, aveva avvertito Juncker martedì poco dopo il voto con cui i deputati britannici hanno bocciato l’accordo raggiunto con Bruxelles.

(LaPresse/AFP)

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