LONDRA (LaPresse/AFP) – Brexit in primo piano. Dopo una settimana di polemiche e difficoltà sul fronte della Brexit, la premier britannica Theresa May si prepara ad affrontare un difficile passaggio in parlamento.
Brexit: Theresa May si prepara allo scontro.
Il governo dovrà infatti evitare di andare in minoranza su alcuni emendamenti chiave alle legge definisce il quadro normativo per l’addio della Gran Bretagna all’Ue. I parlamentari della Camera dei comuni voteranno su una serie di punti che, se approvati, potrebbero forzare la mano dell’esecutivo nei negoziati con Bruxelles. In un dibattito che si annuncia molto lungo, tra martedì e mercoledì, il governo dovrà ribaltare le modifiche apportate dalla Camera dei Lord.
I punti in discussione e gli emendamenti.
I punti in discussione comprendono la proposta di aumentare il potere decisionale del parlamento sull’accordo finale per la Brexit, Ma anche la richiesta di mantenere la Gran Bretagna strettamente allineata all’economia continentale dopo che avrà lasciato il blocco. May ha detto che i Lord sono andati “ben oltre” il loro ruolo nel tentativo di modificare il disegno di legge per “legare le mani del governo nei negoziati“. Ha inoltre esortato i parlamentari a cancellare gli emendamenti.
Ce n’è però uno che rischia seriamente di non essere eliminato. Si tratta del cosiddetto emendamento di voto significativo, che darebbe al parlamento il potere di decidere cosa fare se rifiuta l’accordo finale sulla Brexit. Il governo potrebbe anche perdere il voto sull’adesione all’unione doganale dell’Ue. Questo potrebbe però non avere un forte impatto a causa del modo in cui è stato redatto.
L’opinione degli euroscettici.
Gli euroscettici che chiedono una rottura netta con l’Ue sono intanto sempre più preoccupati. Il ministro degli Esteri Boris Johnson è stato registrato questa settimana mentre ammetteva che la Brexit “rischia di non essere quella che vogliamo” e ha insinuato che May potrebbe non avere il “coraggio” di essere un negoziatore duro con Bruxelles. Secondo i media britannici, il segretario alla Brexit David Davis ha minacciato di dimettersi a causa dei disaccordi sui piani per evitare i controlli doganali tra Irlanda del Nord e Irlanda. Davis ha contestato il piano B che vedrebbe la Gran Bretagna rimanere allineata alle norme doganali dell’Unione Europea.