ROMA – “Qualora la Brexit dovesse divenire giuridicamente efficace entro la fine di marzo, si avrebbero riflessi” anche per il voto alle Europee degli italiani residenti nel Regno Unito: questi cittadini non sarebbero più residenti in Ue, e quindi tecnicamente non potrebbero votare. Lo ha detto il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante il question time. Salvini ha spiegato che, nell’incertezza che tuttora in corso su Brexit, il ministero dell’Interno ha avviato le procedure per votare a normativa vigente. Il voto europeo avverrà dal 23 al 26 maggio. Il termine per fare domanda per esprimere il voto direttamente nel Regno Unito è il 7 marzo.
Il rischio
Salvini ha detto che c’è la “massima disponibilità” e “apertura anche a rivedere le normative stante l’eccezionalità della situazione”. Vi sono circa 330mila cittadini italiani risiedenti nel Regno Unito. La normativa attuale, ha ricordato il vicepremier, prevede che i residenti nei Paesi Ue possano votare nei seggi esteri allestiti negli uffici diplomatici e consolari, cosa che però non è prevista per coloro che risiedono in Paesi non appartenenti alla Ue. “Assicuro che il Governo sta affrontando con tutta la possibile attenzione i diversi delicati temi posti dalla Brexit, anche nell’ipotesi che avvenga senza accordo. Valuteremo la percorribilità di ogni possibile idonea soluzione che possa agevolare i nostri connazionali nell’esercizio del diritto di voto. Penso, spero e sono sicuro che il Parlamento possa essere protagonista di questo processo”.
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Brexit, Salvini: “Potrebbero esserci conseguenze su voto degli italiani residenti”
"Qualora la Brexit dovesse divenire giuridicamente efficace entro la fine di marzo, si avrebbero riflessi” anche per il voto alle Europee degli italiani residenti nel Regno Unito".