Brexit, trovato accordo con l’Ue

Scettiche le opposizioni: "Accordo svendita, si torni al voto popolare"

LONDRA – La lunga notte di trattative ha portato al risultato sperato: l’accordo sulla Brexit tra Londra e la Commissione Ue è stato raggiunto.

Brexit, c’è l’accordo: l’esultanza di Johnson

Abbiamo un grande nuovo accordo che ci restituirà il controllo” del nostro Paese. “Ora il Parlamento deve lasciare che la Brexit sia fatta“, conclude il primo ministro.
Il Paese attende dunque ora il voto di Westminster, che avverrà sabato durante una seduta straordinaria.
Abbiamo ottenuto insieme un risultato giusto e ragionevole. Gran parte di questo accordo” è quello già presentato nel 2018, “c’è qualche elemento nuovo sull’isola d’Irlanda e sulla dichiarazione politica. Per questo penso che ci possa essere il margine affinché sia sostenuto e ratificato nel tempo che ci separa dal 31 ottobre“, ha poi detto il capo negoziatore dell’Ue Michel Barnier.

In mattinata il ‘no’ dei nazionalisti irlandesi all’ipotesi di accordo

In mattinata i vertici del partito dei nazionalisti nordirlandesi avevano fatto sapere di non poter appoggiare l’ipotesi di accordo a cui il leader britannico Boris Johnson e la Commissione Europea stanno lavorando. Il ‘no’ del Dup sembrava aver segnato un ennesimo arresto nelle trattative. Senza il sostegno del Democratic Unionist Party il Parlamento inglese infatti difficilmente ratificherà qualsiasi accordo raggiunto.

Pur essendone consapevoli, la leader unionista del Dup, Arlene Foster, ed il suo vice, Nigel Dodds, hanno detto di non appoggiare Johnson. “Allo stato attuale non possiamo appoggiare ciò che viene suggerito riguardo alle questioni doganali e del ‘consent’. (dell’assemblea locale dell’Irlanda del Nord sull’intesa relativa ai confini irlandesi e manca chiarezza sull’Iva“, hanno affermato in un tweet.
Dicendosi comunque disponibili a collaborare col governo. “Continueremo a lavorare con il governo per cercare di arrivare ad un accordo ragionevole che funzioni per l’Irlanda del Nord e tuteli l’integrità economica e costituzionale del Regno Unito“.

Opposizioni scettiche: “L’accordo raggiunto è peggiore di quello di Theresa May”

Il no del Dup ha però già creato ripercussioni sulla finanza: la sterlina è scivolata sull’euro, cedendo lo 0,4% e scambiando a 1,1527.
Scettiche le prime reazioni dell’opposizione politica. Duro il commento del leader laburista Jeremy Corbyn all’accordo raggiunto sulla Brexit. “L’accordo negoziato dal primo ministro sembra persino peggiore di quello di Theresa May, già rigettato a valanga” dal Parlamento, ha detto, annunciando il suo no all’intesa.
Queste proposte rischiano d’innescare una corsa al ribasso su diritti e tutele. Sono un accordo-svendita che non riunifica il Paese e che deve essere respinto“.
Il miglior modo di risolvere la Brexit è ora ridare la parola al popolo per un voto finale“.

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