Brucellosi, un anno di lotta senza risposte

CASERTA – “Chi fino ad oggi ha detto bugie, tenendo in ostaggio gli allevatori e l’intero comparto deve andare a casa: la politica deve decidere una volta e per tutte se vuole tenere in piedi questo sistema fallimentare”: vanno giù a muso duro gli allevatori del Coordinamento per la tutela del patrimonio bufalino, che dopo un anno tornano a mobilitarsi contro il famigerato ‘piano di eradicazione’ della brucellosi e tubercolosi di Vincenzo De Luca.

Il ‘tradimento’

Un vero e proprio ‘tradimento’, secondo gli allevatori, quello della Regione Campania. Che prima si è dichiarata aperta al dialogo. Salvo poi fare esattamente il contrario di quanto chiesto dagli allevatori. Vaccinazioni e autotutela. Tanto chiedevano. E tanto hanno ottenuto. Sempre, però, all’interno dello stesso piano di eradicazione. Che di fatto è diventato ancora più caotico. Come evidenzia il Coordinamento non solo gli abbattimenti continuano ma ora i focolai sembrano stare iniziando ad estendersi. Un fallimento per il generale Luigi Cortellessa, così come per la ‘task force’ messa in campo dalla Regione. Di cui oggi, il coordinamento, chiede le dimissioni.

“Il piano è rimasto lo stesso”

“A fine gennaio incassammo l’impegno, da parte della Regione Campania, ad aprire un percorso di cambiamento al piano di eradicazione per la brucellosi – sono le parole di Gianni Fabbris, portavoce del Coordinamento a tutela del patrimonio bufalino – L’assessore Caputo si assunse un impegno: avanzare le proposte al ministero della Salute e all’Unione Europea un cambiamento sostanziale, introducendo vaccinazioni ed autocontrollo. Quando la Commissione e il Ministero avessero dato il via libera avrebbero convocato un tavolo per ridiscutere, alla luce di queste modifiche sostanziali, il nuovo piano. Così non è stato. Il piano è rimasto fondamentalmente lo stesso. Vaccinazioni e autocontrollo sono stati semplicemente ‘attaccati’ al vecchio piano, con il risultato di renderlo ancora più complesso. I danni, invece di diminuire, sono anche aumentati. Il risultato qual è? Che la brucella continua a diffondersi, gli abbattimenti continuano, le aziende continuano ad essere in difficoltà. L’Europa ha il dovere di accertare questa situazione, intervenendo per fermare questo disastro, chiedendo chiarimenti allo Stato italiano e in caso negativo arrivare persino a avviare una procedura d’infrazione. La Regione Campania è venuta meno ai propri impegni.

L’appello alle istituzioni

Abbiamo un obiettivo preciso: che le istituzioni applichino le norme, che aprano al confronto con gli allevatori. E soprattutto che questo tavolo di trattative abbia una condizione: Deve andare a casa chi fino ad oggi ha detto bugie, tenendo in ostaggio gli allevatori e l’intero comparto, il generale Cortellessa e la ‘task force’ della Regione. La politica deve decidere se tenere in piedi questo sistema ‘malato’. Il Coordinamento torna a mobilitarsi, con tre settimane di iniziative che culmineranno nel ‘Giorno della Vergogna’, denunciando il ‘tradimento’ a danno degli allevatori della Regione Campania.
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