ROMA – “Le agenzie di rating saranno presto chiamate a pronunciarsi sul rating sovrano dell’Italia. La prima agenzia ad esprimersi, il 22 febbraio, sarà Fitch, che ha attribuito un rating BBB ma con outlook negativo. Poi sarà la volta, il 15 marzo, di Moody’s (Baa3, con outlook stabile) e, infine, il 26 aprile, a S&P Global (BBB, con outlook negativo). Soprattutto Fitch e S&P potrebbero tagliare il rating, considerando che la scorsa volta hanno deciso di non abbassarlo, contrariamente alle aspettative di molti analisti, ma avvertendo che il declassamento sarebbe potuto avvenire a breve se il quadro macroeconomico e di finanza pubblica fosse peggiorato. Cosa che è poi successa”.
Il rischio
“A rischiare, inoltre, sono, ancora una volta, le banche. Una nota di Moody’s, infatti, ha riporta come il decremento del Pil potrebbe mettere a rischio la qualità degli asset degli istituti di credito italiani, indicando possibili effetti negativi sulla performance dei flussi dei Non-performing loans (NPLs) e sul capitale delle banche. Un’analisi che lascia intendere come, al taglio del rating sovrano potrebbe seguire anche quello delle banche, che hanno perso nell’ultimo anno quasi il -40,0% del loro valore in Borsa”. Lo afferma in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.
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Brunetta: “Da giudizio agenzie rating c’è un di rischio declassamento”
“Le agenzie di rating saranno presto chiamate a pronunciarsi sul rating sovrano dell'Italia. La prima agenzia ad esprimersi, il 22 febbraio, sarà Fitch, che ha attribuito un rating BBB ma con outlook negativo".