Brunetta: “In arrivo giudizio di Fitch, probabile declassamento”

"Quella che inizia domani è una settimana decisiva per i nostri conti pubblici e per la nostra economia, più in generale, che avrà il suo culmine con la decisione di venerdì sera da parte dell'agenzia di rating Fitch sul debito sovrano dell'Italia".

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA -“Quella che inizia domani è una settimana decisiva per i nostri conti pubblici e per la nostra economia, più in generale, che avrà il suo culmine con la decisione di venerdì sera da parte dell’agenzia di rating Fitch sul debito sovrano dell’Italia. In caso di downgrade, dato per molto probabile dagli esperti dei mercati finanziari, il nostro debito scenderà poco al di sopra del livello “spazzatura”. Sono in molti a scommettere sul fatto che Fitch effettuerà il downgrade. Ciò dopo averlo evitato lo scorso ottobre, quando però aveva lasciato intendere che il giudizio avrebbe potuto peggiorare nel caso il quadro macroeconomico e di finanza pubblica del nostro paese fosse peggiorato nei mesi successivi. Cosa che puntualmente è avvenuta. Questo dal momento che l’Italia è entrata in recessione tecnica nell’ultimo trimestre del 2018 e che le previsioni sono di un Pil negativo anche per il primo trimestre dell’anno”.

I dati

” Il tasso di crescita del Pil per l’intero 2019 dovrebbe attestarsi attorno allo zero. I rapporti deficit/Pil e debito/Pil dovrebbero aumentare conseguentemente, con il primo che dovrebbe avvicinarsi alla soglia del 3,0% e il secondo rimanere sopra la soglia del 130,0%. In questo scenario, considerato che il Governo giallo-verde non è in grado di rispettare gli obiettivi concordati con la Commissione Europea lo scorso dicembre. Dunque è quasi scontato che Bruxelles chiederà una manovra correttiva che potrebbe aggirarsi attorno ai 15 miliardi di euro. Oltre a questo, il Governo dovrà indicare nel prossimo Documento di Economia e Finanza del prossimo Aprile dove trovare i 23,1 miliardi di euro. Questo per evitare l’aumento delle aliquote Iva a partire dal Gennaio 2020″. Lo scrive in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia.

LaPresse

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