MESTRE – Italia tra le ultime in Europa per la burocrazia. Nell’eurozona solo la Grecia sta peggio del nostro Paese per quanto riguarda la Pubblica amministrazione. E’ il risultato dell’elaborazione, riferita al 2017, realizzata dalla Cgia di Mestre su dati della Commissione europea che riguardano l’indice sulla qualità dei servizi offerti dagli uffici pubblici dei 19 Paesi che utilizzano la moneta unica. Se la Finlandia, i Paesi Bassi e il Lussemburgo occupano i tre gradini del podio, Slovacchia, Italia e Grecia, invece, si collocano nelle parte più bassa della graduatoria.
L’analisi del 2017
Secondo l’Unione Europea la pubblica amministrazione italiana si collocava al 23esimo posto su 28 per efficienza. Secondi gli industriali i ritardi costano 31 miliardi di euro ovvero circa il 2% del Pil e sul fronte giudiziario ci vogliono in media ben 1210 giorni, ovvero più di 3 anni, per arrivare al terzo grado nelle cause civili. Una fotografia impietosa che spinge tanti a pensare che la burocrazia sia il più potente ostacolo alla crescita economica e allo sviluppo sociale del Paese.
I troppi adempimenti fiscali per le aziende
Secondo le stime della Commissione europea e di Confindustria nel 2017 le imprese italiane devono affrontare ogni anni 52 adempimenti fiscali con un impegno calcolabile in 270 ore di lavoro (quasi 44 giorni) il 40% in più della media europea. Per quanto riguarda invece i tempi della giustizia, i 1210 giorni necessari per arrivare al terzo grado della giustizia civile sono più elevati del 140% rispetto alla media europea di 504 giorni.
Ben 118 pratiche per aprire una attività economica
Paolo Bracalini, nel suo libro “La Repubblica dei mandarini. Viaggio nell’Italia della burocrazia, delle tasse e delle leggi inutili” edito da Marsilio, ha raccontato le assurdità a cui può arrivare la burocrazia italiana. Come, per esempio, il ristoratore multato per aver servito troppi spaghetti, le 118 procedure da compilare per aprire una attività da estetista, o la tassa sull’ombra che le tende dei negozi proiettano sul suolo pubblico.