Caccia all’arsenale del clan Sequino al rione Sanità: intanto la cosca “assorbe” i Pirozzi

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Salvatore Sequino, Vincenzo Pirozzi e Salvatore Savarese

NAPOLI – Giovedì scorso i carabinieri hanno condotto un’operazione ad alto impatto al rione Sanità, nel cuore della città, culminata con l’arresto di otto persone ritenute vicine al clan Sequino-Savarese, storico gruppo criminale egemone sul territorio. Gli indagati sono accusati di detenzione di armi, un reato chiave che testimonia il ruolo centrale della cosca nel controllo della zona e nella gestione dei traffici illeciti.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’arsenale sequestrato durante il blitz rappresentava una componente essenziale della forza della cosca, utilizzata per con- solidare la supremazia sui quartieri e difendersi da eventuali gruppi rivali. Tra i beni ritrovati, sorprende la scoperta di un’arma nascosta in un vano portavivande, affidato a un rider. Questo dettaglio conferma la strategia di occultamento del gruppo, pronto
a usare canali apparentemente innocui per nascondere strumenti di intimidazione e violenza.

Nonostante l’operazione rappresenti un duro colpo, gli esperti sostengono che il clan Sequino-Savarese continua a operare con decisione nel centro storico, contando ancora su uomini fidati e armamenti sufficienti per sostenere la pressione dei rivali. La cosca, infatti, ha consolidato negli anni la propria influenza inglobando altri gruppi locali, come i Pirozzi, dopo l’arresto dei loro boss. Questo processo di assorbimento ha permesso ai Sequino-Savarese di rafforzare il controllo sul territorio, garantendo continuità alle attività criminali nonostante le operazioni delle forze dell’ordine. I carabinieri, consapevoli della resilienza della cosca, hanno intensificato i controlli nel quartiere, ispezionando anche luoghi ritenuti poco sospetti, nella speranza di intercettare armi o altri strumenti di illegalità. L’attenzione si concentra su individui considerati elementi chiave del gruppo, per impedire che possano continuare a gestire affari illeciti o organizzare ritorsioni.

Le autorità hanno sottolineato come queste operazioni siano fondamentali per contrastare la criminalità organizzata, ma hanno anche evidenziato le difficoltà nell’azione sul campo: clan come i Sequino-Savarese, radicati nel tessuto urbano da decenni, riescono spesso a reinserire rapidamente uomini e risorse, mantenendo viva la propria presenza. In città cresce l’attenzione sulla sicurezza del centro storico e sulla necessità di interventi costanti.

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