Si inasprisce con la proclamazione dello sciopero venerdì 21 ottobre la vertenza dei lavoratori dei centri culturali del Comune di Cagliari. La mobilitazione è legata, in particolare, alle condizioni dei dipendenti del Consorzio Camù, che continuano a subire il ritardo nel pagamento degli stipendi, ma riguarda il settore nel suo complesso, caratterizzato dalla perenne incertezza per i cambi d’appalto ma anche per l’applicazione di contratti diversi da quello di riferimento, Federculture.
Inoltre, a pochi giorni dalla scadenza dell’affidamento della gestione del Ghetto, a fine mese, l’amministrazione comunale non ha ancora provveduto a bandire una nuova gara, nonostante le rassicurazioni fornite nei mesi scorsi anche dal sindaco ai sindacati sulla programmazione di bandi pluriennali.
Insomma, sono molteplici le ragioni della giornata di astensione dal lavoro decisa da Fp Cgil e Uil Pa che denunciano, oltretutto, la comunicazione, da parte del Consorzio Camù, dei licenziamenti in vista della scadenza dell’appalto al Ghetto.
“Nonostante l’impegno del Comune di Cagliari a sostituirsi al Consorzio Camù per il pagamento delle retribuzioni – hanno spiegato i segretari Fp Cgil e Uil Pa provinciali Nicola Cabras e Maria Giorgia Vargiu – i ritardi si sono accumulati e, in generale, non s’intravedono certezze sul futuro dei servizi”. Secondo i segretari “è necessario un intervento risolutivo da parte dell’amministrazione comunale, anche in riferimento all’applicazione senza eccezioni del contratto Federculture e a un cambio di modello nella gestione complessiva dei servizi per la cultura, che dovrebbe superare il metodo dell’appalto come strumento privilegiato”.
(LaPresse)