Calcio, Abraham: il futuro? Forse in Premier ma prima voglio vincere a Roma

"Le voci di mercato? Quando vedo che mi accostano ad altri club mi fa sentire bene, ti fa sentire come se stessi facendo qualcosa di giusto"

Foto Alfredo Falcone / LaPresse Roma - Atalanta - Campionato di Calcio Serie A 2021/2022 - Stadio Olimpico di Roma Nella foto: esultanza Tammy Abraham

MILANO – “Le voci di mercato? Quando vedo che mi accostano ad altri club mi fa sentire bene, ti fa sentire come se stessi facendo qualcosa di giusto. È una bella sensazione vedere il tuo nome su tutti i giornali”. Lo ha detto Tammy Abraham, attaccante della Roma, in un’intervista al portale britannico Talk Sport. “Chissà cosa mi riserva il futuro. Naturalmente sono cresciuto in Inghilterra, sono un ragazzo londinese, quindi forse un giorno tornerò in Premier League. Ma in questo momento – ha spiegato – sono concentrato sulla Roma, sul fare del mio meglio e spero di vincere con questi ragazzi un trofeo che manca da molti anni”.

Sul suo arrivo in Italia, ha dichiarato: “Da giovane ragazzo inglese volevo restare in Inghilterra. Avevo offerte dalla Roma, dall’Atalanta e da altre squadre, mi dicevo che volevo rimanere in Premier League e che avevo qualcosa da dimostrare. Ma mio padre, i miei genitori e l’agente mi hanno fatto sedere e mi hanno detto ‘hai segnato gol al Chelsea, allo Swansea e al Bristol City, vai e vivi la tua vita all’estero’. Mi sono reso conto che non molti giocatori possono dire di aver avuto successo in Italia, in Serie A e in una squadra come la Roma”, ha proseguito il numero 9 giallorosso. “Davanti alle sfide non mi tiro mai indietro quindi quando è arrivata questa sfida ho pensato che, dato che sono ancora giovane, questo è il momento migliore per andare”. Abraham si è poi soffermato su Mourinho. “E’ personaggio che tutti conosciamo. C’è un motivo per cui lo definisco il miglior manager del mondo. Sa come guidarti, sa come entrarti dentro e sa come farti sentire un giocatore molto speciale a volte. Mi spinge a fare del mio meglio. Quando sento di aver fatto abbastanza – ha aggiunto – mi dice che devo fare di più. Era esattamente ciò di cui avevo bisogno, specialmente dopo la difficile stagione che ho avuto al Chelsea dove non giocavo. Venire qui e avere un manager come Mourinho che ti allena e crede in te, ti dà solo più fiducia”.

(LaPresse)

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