MILANO – E’ stato il simbolo della Juventus, dentro e fuori dal campo. Quando si parla di Giampiero Boniperti è impossibile non associarlo ai colori bianconeri. Bandiera da calciatore fra la fine degli anni ’40 e i primi anni ’60, presidente dalla metà degli anni ’70 ai primi anni ’90. Una sfilza di record e di successi che lo hanno fatto entrare di diritto nella storia del club e del calcio italiano. E’ ancora oggi il secondo miglior marcatore nella storia della Juventus con 178 gol in 443 presenze, alle spalle di Alessandro Del Piero. Non a caso sono stati loro due ad inaugurare il nuovo Juventus Stadium, passato e presente del club più titolato in Italia. Come giocatore ha fatto parte, assieme a John Charles e Omar Sívori, del cosiddetto Trio Magico, uno dei più prolifici reparti d’attacco ammirati nella massima serie italiana. Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori della storia, stilata in occasione del centenario della FIFA. Nel 2012 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano. Tra il 1994 e il 1999 ha ricoperto il ruolo di europarlamentare.
Nato a Barengo, il 4 luglio 1928, Boniperti esordì in Serie A con la Juventus sul finire del campionato 1946-1947. Nato come ala destra, emerse ben presto come centravanti dotato di velocità nella corsa e potenza nel tiro. Interpretò il ruolo per gran parte della carriera, laureandosi fra l’altro capocannoniere nel 1947 con 27 gol, davanti ai granata Valentino Mazzola e Guglielmo Gabetto. Boniperti divenne ben presto una bandiera della Juve, conquistando con Madama lo scudetto nel campionato 1949-1950 e nel 1951-1952. Dopo sei anni trascorsi senza successi, nella stagione 1957-1958 arrivò il terzo Scudetto. Negli ultimi anni da calciatore, seguendo una parabola comune ad altri attaccanti, arretrò il suo raggio d’azione come mezzala, divenendo uomo-assist per Charles e Sívori. Seguirono il quarto (1959-1960) e il quinto Scudetto (1960-1961), in quella che è ricordata come una delle squadre più forti di tutti i tempi. Con la maglia della Nazionale, Boniperti non ebbe la stessa fortuna: prese parte a due Mondiali nel 1950 e 1954 con gli Azzurri sempre eliminati al primo turno. È l’unico calciatore ad aver segnato un gol in azzurro in tre decenni differenti, dagli anni 1940 agli anni 1960. Prese inoltre parte, unico italiano, ad una prestigiosa sfida tra Inghilterra e Resto d’Europa il 21 ottobre 1953 a Wembley, in cui realizzò una doppietta nel 4-4 finale.
Appese le scarpette al chiodo, per Boniperti iniziò una carriera ancora più ricca di successi nelle vesti di dirigente. Presidente dal 1971 al 1990, in contatto strettissimo con l’Avvocato Gianni Agnelli, costruì con Giovanni Trapattoni un sodalizio che in oltre dieci anni portò il club bianconero a vincere in Italia e soprattutto a conquistare, prima squadra italiana, tutti i trofei internazionali possibili. Sotto la sua presidenza, arrivarono alla Juventus campioni del calibro di Roberto Bettega, Paolo Rossi, Gaetano Scirea, Antonio Cabrini, Claudio Gentile, Franco Causio e Marco Tardelli. Ossatura della nazionale che si laureò campione del Mondo nel 1982. Alla riapertura delle frontiere, nel 1980, arrivarono alla Juve anche grandi campioni stranieri a partire da Liam Brady fino alla coppia formata da Michel Platini e Zibì Boniek. In particolare, Platini venne soffiato all’Inter grazie all’intervento diretto dell’Avvocato Agnelli. Furono anni d’oro per la Juve e per Boniperti, con la conquista di nove Scudetti, due Coppe Italia, una Coppa Intercontinentale, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e una Coppa UEFA. Boniperti divenne il dirigente più titolato nell’intera storia del calcio italiano. Dopo la parentesi da capo delegazione della Nazionale a Italia ’90, Boniperti tornò alla Juve come amministratore delegato conquistando una terza Coppa UEFA. L’ ultimo ‘regalo’ alla Juventus, fu l’acquisto di un giovane talento scovato nel Padova: Alessandro Del Piero. Dal 2006 ha ricoperto la carica di presidente onorario del club.
(LaPresse)