L’ultima battaglia non è riuscito a vincerla: Sinisa Mihajlovic è morto a Roma all’età di 53 anni. L’ex calciatore e allenatore serbo da due anni e mezzo stava combattendo contro una leucemia mieloide acuta, da alcuni giorni le sue condizioni erano peggiorate ed era stato ricoverato d’urgenza alla clinica Paideia. La sua ultima apparizione pubblica era stata lo scorso 3 dicembre, alla presentazione del libro autobiografico dell’allenatore Zdenek Zeman, suo amico.
In un messaggio la famiglia parla di “morte ingiusta e prematura”: “La moglie Arianna, con i figli Viktorija, Virginia, Miroslav, Dusan e Nikolas, la nipotina Violante, la mamma Vikyorija e il fratello Drazen, nel dolore comunicano la morte ingiusta e prematura del marito, padre, figlio e fratello esemplare, Sinisa Mihajlovic”. “Uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti. Coraggiosamente ha lottato contro una orribile malattia. Sinisa resterà sempre con noi. Vivo con tutto l’amore che ci ha regalato”.
Il mondo del calcio si è unito nel lutto e anche dalla politica sono molti i messaggi di cordoglio, a partire dalla premier, Giorgia Meloni: “Hai lottato come un leone in campo e nella vita. Sei stato esempio e hai dato coraggio a molti che si trovano ad affrontare la malattia. Ti hanno descritto come un sergente di ferro, hai dimostrato di avere un gran cuore. Sei e resterai sempre un vincente”.
Il ministro dello Sport, Andrea Abodi, sottolinea che “è importante ricordarlo non solo come calciatore o come allenatore, ma soprattutto come un coraggioso e indomito lottatore” e auspica “che questa giornata non sia la giornata della resa, ma quella del rilancio e della rinnovata sfida al tumore”.
Il presidente della Fifa, Gianni Infantino, invia un messaggio dal Qatar: “Sono profondamente rattristato nell’apprendere della scomparsa di Sinisa Mihajlovic, uno dei calciatori e allenatori più celebri della Serbia. In campo, i suoi calci di punizione incarnavano una passione e una dedizione per la bellezza del gioco che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dello sport e la sua morte è una grande perdita per tutti noi”.
Chiuso nel dolore il ct della Nazionale, Roberto Mancini: Mihajlovic per un periodo era stato il suo allenatore in seconda ai tempi dell’Inter, ma prima compagno di squadra con le maglie di Sampdoria e Lazio. “Questo – dice Mancini – è un giorno che non avrei mai voluto vivere, perché ho perso un amico con cui ho condiviso quasi 30 anni della mia vita, in campo e fuori. Non è giusto che una malattia così atroce abbia portato via un ragazzo di 53 anni, che ha lottato fino all’ultimo istante come un leone, come era abituato a fare in campo. Ed è proprio così che Sinisa resterà per sempre al mio fianco, anche se non c’è più”.
“Addio mister, vivrai per sempre nel nostro cuore”, è il saluto del Bologna, ultima squadra allenata dal serbo, mentre Claudio Ranieri, parlando con LaPresse, lo ricorda come “un combattente nato, un grande giocatore ma anche come allenatore ha fatto bene. Ha fatto del bene al calcio, tutti facciamo del bene. È stato un grande esempio”. Un “interprete genuino del nostro mondo”, ricorda l’Associazione Italiana Calciatori, mentre la Lega Serie A lo definisce “icona di calcio e di vita”.
“Il calcio ha perso troppo presto sua maestà, campione d’Europa e del mondo, uno dei migliori giocatori sui calci di punizione della storia del calcio, giocatore, allenatore e selezionatore, un uomo che ha lasciato un segno profondo nella storia del calcio serbo e italiano con la sua carriera”, il messaggio della federazione serba.
Per il presidente della Figc, Gabriele Gravina, “è un giorno triste per il calcio italiano. Sinisa è stato un protagonista dentro e fuori dal campo, un esempio di passione, determinazione e coraggio, in grado di ispirare e di emozionare”. Tanti i ricordi affidati ai social dai suoi colleghi e amici calciatori, tra gli altri Totti, Nesta, Vieri, Batistuta, Arnautovic, Baresi, tutti commossi nel ricordare un compagno di gioco e un combattente come se ne vedono raramente, fuori e dentro un campo di calcio.(LaPresse)