Calcio: Bakayoko fermato dalla polizia dopo una sparatoria a Milano, è scambio di persona

Foto Spada/LaPresse Nella foto: Tiemoue Bakayoko

MILANO – Immagini che sembrano arrivare da una metropoli americana, invece si tratta di Piazza Gae Aulenti a Milano. Ha fatto il giro del web il video della disavventura di cui è stato protagonista, suo malgrado, il centrocampista del Milan Tiemoué Bakayoko un paio di settimane fa. Il giocatore francese è stato infatti fermato dalla polizia nel centro di Milano e costretto a scendere dalla sua auto per essere perquisito in modo piuttosto energico.

Contemporaneamente un’altra agente puntava la pistola contro l’altro passeggero presente in auto con il calciatore. Dalle immagini si vede però che ad un certo punto uno degli agenti probabilmente riconosce Bakayoko e avvisa i colleghi intenti a perquisirlo. Questi sbigottiti si sono immediatamente fermati, lasciando andare il giocatore del Milan.

Visto il clamore suscitato dal video, le forze dell’ordine hanno chiarito che il controllo nei confronti di Bakayoko è “occorso in un contesto operativo che giustificava l’adozione delle più elevate misure di sicurezza, anche in funzione di autotutela” e che “si è svolto con modalità assolutamente coerenti rispetto al tipo di allarme in atto”.

Identificato il calciatore rossonero e chiarita la sua estraneità ai fatti per cui si procedeva al controllo, il servizio è ripreso regolarmente, senza alcun tipo di rilievo da parte di Bakayoko. A tal proposito il sindaco di Milano Beppe Sala ha detto: “Ho visto il video ma non ho parlato con il questore quindi non saprei commentarlo e non vorrei dire cose improprie. Sentirò il questore“.

Secondo quanto si apprende, il Milan successivamente all’accaduto ha parlato prima con il giocatore e poi si è messo in contatto con la Questura. E’ quindi emerso che Bakayoko è stato fermato perché somigliante alla descrizione di una persona ricercata per una sparatoria avvenuta alle prime luci dell’alba il 3 luglio nella zona di Corso Como a Milano e in cui erano rimasti feriti due uomini di origini africane.

Dall’episodio era scaturita una rissa tra gang rivali, su cui la polizia stava indagando. Bakayoko indossando una maglietta verde ed essendo a bordo di un Suv, corrispondeva proprio al profilo che le forze dell’ordine stavano cercando. Per questo la società rossonera ha compreso l’uso delle armi da parte della polizia nel fermare il calciatore, visto il rischio che la persona ricercata fosse a sua volta armata.

Anche Bakayoko una volta resosi conto della situazione ha deciso di non sporgere alcuna denuncia. Da parte del club rossonero, tuttavia, nessun commento all’episodio. Per qualcuno, però, quelle immagini hanno richiamato quelle viste troppo spesso negli Stati Uniti e non è mancato chi come, Amnesty International, ha pensato “a una profilazione etnica. Una pratica discriminatoria che su una persona non famosa avrebbe potuto avere conseguenze gravi”.(LaPresse)

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