Milano, 1 giu. (LaPresse) – “Per la VAR in Europa serve tempo”. Così Pierluigi Collina, responsabile degli arbitri UEFA, nel corso di una intervista ai microfoni di Sky Sport. “Il presidente Ceferin ha sempre detto che per garantire la competizione per club più importante al mondo occorre iniziare a utilizzare questa tecnologia nel momento in cui ci sono certezze sul suo funzionamento”. Ha dichiarato l’ex arbitro italiano. Poi Collina è entrato più nel dettaglio sulle problematiche legate all’introduzione della VAR in Europa “che magari non sono molto chiare e conosciute e che non riguardano solo l’aspetto arbitrale, che hanno bisogno di tempo per essere risolte. Ad esempio ci sono diverse aziende che forniscono questa tecnologia. La UEFA deve fare una gara per coinvolgerle e poi scegliere tra le varie offerte, tutto questo richiede dei tempi”.
Aggiunge poi
“Inoltre chi usa la VAR ha un solo broadcaster, così come la FIFA per la Coppa del Mondo. In Champions League si gioca con 20 broadcaster diversi e quindi occorre avere un accordo con ognuno di questi”.Così ha detto ancora Collina. Infine “c’è una problematica legata agli arbitri: una cosa è preparare i direttori di gara di uno stesso paese per una competizione nazionale, o prepararli per tempo come ha fatto la FIFA che per i Mondiali ha iniziato ad autunno del 2016, un’altra è preparare arbitri che hanno background e abitudini diverse”.