ROMA – Il Diavolo viaggia a ritmo scudetto trascinata da un Ibra graffiante e incontenibile mentre la Roma torna a riveder le streghe. Nella notte di Halloween il Milan spaventa per la sua compattezza e aggressività, piegando per 2-1 la squadra di Mourinho, incapace di contenere gli assalti e la velocità dei rossoneri che si sono presentati all’Olimpico con l’autorevolezza di prima della classe.
Lo svedese, con tutta la sua aurea da fuoriserie, si è messo sulle spalle il Milan, ha sbloccato il match al 25′ con una punizione potente e si è costruito il rigore del doppio vantaggio (realizzato da Kessie dopo una valutazioen del Var che ha ‘infiammato’ Mou) dopo essersi visto annullare un gol per un fuorigioco millimetrico. Nel finale l’orgoglio giallorosso ha generato la rete di El Shaarawy che ha dato il via ad un assalto arrembante nell’ultima manciata di secondi quando però era ormai troppo tardi.
La presenza di Ibra si è fatta sentire fin dal primo minuto. Il Milan ha infatti messo alle corde la Roma di Mou tenuta in piedi solo da Pellegrini che ha predicato nel deserto: Abraham e Mkhitaryan sono stati protagonisti di una prova incolore e la baldanza di Zaniolo, artefice di numerosi strappi, non è bastata a scuotere una Roma stordita dalla organizzazione tattica e dalla freschezza atletica del Diavolo. Il Milan, che per 25′ ha giocato in 10 per il rosso a Theo Hernandez, risponde così in maniera netta e chiara al Napoli, con cui prosegue la sua corsa in tandem in testa alla classifica, mentre la Roma subisce un ko che conferma la sua debolezza con le grandi.
Dopo la Juventus e la Lazio un altra sconfitta con una big, confermando quel deficit già palesato in maniera evidente la scorsa stagione. Per la Roma è il primo ko in casa, per Ibra è invece una notte da record: va a segno per la 400esima volta nei vari campionati, firmando la rete 150 in serie A, l’undicesima con la Roma, suo bersaglio preferito. Pioli schiera Krunic sulla trequarti insieme a Saelemaekers e Leao alle spalle di Ibrahimovic. Dietro Hernandez, con Kessié in mezzo che parte titolare.
Nella Roma Mourinho si affida ai titolari con Mkhitaryan preferito ad El Shaarawy. Pellegrini e Zaniolo in appoggio ad Abraham. Il match parte subito a buon ritmo, con il Milan alto in fase di non possesso e la Roma che sceglie di difendersi dentro la propria metà campo. Il Diavolo gioca ed è quantomai propositiva, la squadra giallorossa invece strappa e contiene. Pellegrini ha due occasioni, la prima al 3′ con una conclusione su cross basso che va a lato e al 14′ con un tiro da fuori che si perde di poco a lato.
Nel mezzo c’è una occasione per Leao che su cross di Calabria arriva per primo sul pallone ma calcia alto da pochi passi Il Diavolo cresce di intensità e nella costruzione della manovra e sfiora il vantaggio con Ibra che su un passaggio di Krunic si sfila sulla sinistra e da posizione defilata la calcia fuori di pochi centimetri. Mira sbagliata ma è un primo segnale di allarme per la Roma che in difesa subisce a più riprese l’intraprendenza degli attaccanti rossoneri, a partire da Leao.
Karsdorp è infatti costretto a fermare con un fallo il portoghese di origini angolane vicino al limite dell’area e su successiva punizione Ibra non perdona. Lo svedese con un potente destro rasoterra manda il pallone sotto la barriera nonostante Veretout fosse disteso. Rui Patricio vede il pallone all’ultimo momento e non può far nulla. Ibra mette così subito l’impronta al match dando sicurezza e fiducia ai compagni che corrono e si ritrovano a meraviglia, dominando il centrocampo.
La Roma invece arranca, fatica ad impostare, si limita ad azioni di rilancio senza alcuna velleità. La squadra di Mourinho paga la poco consistenza di Mkhitaryan e Abraham che si vedono poco e non incidono, mentre Zaniolo (ammonito dopo appena 10′) prova con i suoi strappi a dare una sterzata. E’ Pellegrini a tenere compatta la squadra che nel finale di primo tempo, dopo aver rischiato il raddoppio ancora con Leao che si vede annullare il gol per fuorigioco (sombrero a Rui Patricio e pallone in rete dopo un passaggio di petto di Ibra) ci prova proprio con il suo capitano che su punizione taglia tutta l’area con il pallone vicino al palo.
Il Milan ha una serie di alterative di gioco che mettono in evidente difficoltà i giallorossi che nella ripresa provano a correre ai ripari. Mourinho fa entrare il giovanissmo Afena-Gyan per uno spento Mkhtaryan e chiede alla squadra di giocare un po più alta. In meno di dieci minuti accade di tutto. Ibra segna un gol splendido con un preciso diagonale dopo uno stop di petto ma la rete è viziata da fuorigioco, un minuto dopo Abraham ha l’opportunit di pareggiare con una conclusione a botta sicura respinta da Kjaer, su capovolgimento di fronte Theo Hernandez mette Ibrahimovic davanti a Rui Patricio. C’è un contatto con Ibanez.
Maresca indica gli 11 metri, poi a rivedere le immagini al var e conferma la massima punizione. Dal dischetto Kessie non sbaglia per il 2-0 rossonero. La Roma prova a reagire, cerca di sfruttare il rosso per doppia ammonizione a Theo Hernandez ma è un Milan quadrato e attento. Pellegrini e Zaniolo, i miggiori della Roma, tentano di riaprire il match. Anche Mancini nel finale ma la difesa rossonera, gestita da un Kjaer perfetto, non si sfilaccia se non nel gol di El Sharaawy al 93′ che ha generato un assalto finale giallorosso a testa bassa. Troppi tardi per rimediare. Per la Roma è una notte scura e per Mou, uscito molto arrabbiato dal campo per una serie di decisioni arbitrali, la prima sconfitta casalinga. Per il Diavolo una serata da applausi, da prima della classe.(LaPresse)