ROMA – Fine della corsa dopo sette anni vissuti pericolosamente tra crisi mai sanate e timori di crolli definitivi dei vertici societari. Massimo Ferrero lascia la presidenza della Samp poche ore dopo il suo arresto nell’ambito di un’inchiesta della procura di Paola (Cosenza) per reati societari, bancarotta fraudolenta aggravata e false comunicazioni sociali. Acquisito il club nel giugno 2014, quando Edoardo Garrone gli cedette la società blucerchiata a zero euro dopo l’azzeramento dei debiti con le banche da parte della vecchia proprietà, il patron ha deciso che la sua avventura in blucerchiato non poteva più continuare.
In una nota la società ha comunicato le dimissioni dell’imprenditore romano sottolineando quanto il club sia estraneo ad ogni vicenda giudiziaria. “Con grande stupore si è appreso dell’esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa”. Situazioni che “sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Sampdoria” ma che hanno spinto Ferrero a mettersi da parte e fare un passo indietro “proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto alla Sampdoria e al mondo del calcio”. La Samp fa sapere che si è messa a immediata e completa disposizione degli inquirenti “che verranno contattati dai suoi legali proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come la Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate”. Resta ora da capire quale sarà il futuro della società ligure. Già cinque anni fa il club aveva vissuto momenti simili quando il patron della Sampdoria venne condannato ad un anno e 10 mesi dal Tribunale di Busto Arsizio per una vicenda simile quando era al comando della compagnia aerea Livingston, poi fallita. Sul versante calcistico invece è in piedi un’indagine anche a Roma sulla vendita del giocatore Obiang al West Ham.
Nelle ultime settimane il patron blucerchiato aveva anche annunciato di voler vendere la società sportiva ligure. Giorni fa si era detto stanco di fare il presidente confermando la sua volontà di passare la mano ma al tempo stesso non ha smesso di ripetere di non aver trovato gli acquirenti giusti per la cessione a condizioni eque dando, come ha più volte sottolineato, il giusto valore alla società. Nel 2019 sembrava vicina la cessione del club ad una cordata guidata dall’ex stella della Samp dello scudetto, Gianluca Vialli. Ma la lunghissima trattativa per il passaggio di proprietà naufragò: il gruppo CalcioInvest ritenne “nettamente superiore ai valori di mercato” la richiesta di Ferrero. Una doccia fredda soprattutto per la tifoseria che sognava un club gestito in qualche modo dalla sua stella. Dopo due anni di voci incontrollate e presunti acquirenti, il passo indietro del ‘Viperetta’ (questo il soprannome di Ferrero) visto anche da parte della tifoseria blucerchiata e non solo come un segnale di rinascita dopo un lungo periodo di incertezza. “Nessun dispiacere, anzi, almeno la Sampdoria si è liberata. Dovevano chiuderla anche prima questa faccenda. Adesso spero che la Samp riesca a tornare una squadra vera e una società seria”, ha commentato a LaPresse Pietro Vierchowod, ex stella della Sampdoria scudettata. “Cattiva gestione? Non è una questione di gestione ma di come ti proponevi alla gente. A me non è mai piaciuto. La società era a sua immagine e somiglianza. Alla fine è una bella notizia”. Sotto la sua gestione un settimo posto nella stagione 2014-2015 come miglior risultato e il terzo turno nei preliminari di Europa League nella stagione successiva.
di Luca Masotto