ROMA – Nessuna sorpresa: Gabriele Gravina è il nuovo presidente della Figc e resterà in carica per i prossimi due anni. L’ex numero 1 della Lega Pro, candidato unico alla massima poltrona della Federcalcio, è stato eletto già al primo scrutinio dai delegati dell’assemblea elettiva riuniti all’Hotel Hilton di Fiumicino con una percentuale ‘bulgara’, il 97,20% dei voti. Per lui hanno votato tutti i grandi club e le due componenti più ‘pesanti’ del Palazzo del pallone, gli arbitri e i Dilettanti.
L’UOMO DEL CASTELLO
Il nome di Gabriele Gravina, 65 anni, pugliese di Castellaneta in provincia di Taranto, è indissolubilmente legato alla ‘favola’ calcistica del Castel di Sangro, piccolo club abruzzese che sotto la sua presidenza conquista cinque promozioni nell’arco di un decennio fino alla Serie B dove resterà per due stagioni. L’impresa della squadra di un borgo di 5mila abitanti attirerà l’attenzione del mondo intero e non solo in senso positivo. Basta rileggere il libro di un giornalista americano, Joe McGinnis, che seguì per nove mesi l’intero campionato 1996-97 di serie B della squadra abruzzese vivendo a contatto con i giocatori e raccontando storie inquietanti come la morte tragica di due giocatori, Biondi e Di Vincenzo, morti in un incidente d’auto, e di un altro, Prete, che fu arrestato per traffico di cocaina in cui si disse fosse coinvolta anche la dirigenza del club, che faceva capo a Pietro Rezza, imprenditore venuto dal nulla, una sorta di J.R. dell’Abruzzo, abituato a comandare con un cenno.
DIRIGENTE IN CARRIERA
Gravina è comunque ‘pratico’ di poltrone: prima consigliere della Lega professionisti Serie C, poi consigliere federale Figc ma anche membro del Cda della Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila e membro della commissione Uefa per l’assistenza tecnica ed amministrativa. La ‘scalata’ di Gravina in Figc inizia quando negli anni duemila ricopre in svariate occasioni il ruolo di capo delegazione della nazionale Under 21 guidando gli azzurrini ai campionati europei 2004, 2007 e 2009 oltre che alle Olimpiadi di Atene 2004 e Pechino 2008. Il 22 dicembre 2015 viene eletto presidente della Lega Pro con 31 voti superando i rivali Raffaele Pagnozzi, ex Coni, e Paolo Marcheschi succedendo così nella carica a Mario Macalli. Viene confermato nell’incarico il 15 novembre 2016 con 55 preferenze su 58. Si dimette dalla carica il 16 ottobre 2018. Giusto in tempo per essere eletto, oggi, con un semi-plebiscito.
AURELIO C’E’
Tra i ‘grandi elettori’ di Gravina, c’è anche Aurelio De Laurentiis. “Gravina è la scelta giusta, conosce il mondo del calcio e soprattutto non guarda al passato ma al futuro – ha detto il presidente del Napoli, presente oggi a Fiumicino per le elezioni – Con lui ci siamo subito capiti, ha presentato un piano molto completo e complesso. Bisogna anche considerare che ha un mandato di due anni, poi ci sarà una nuova elezione e se farà bene, come sono convinto, sicuramente poi avrà un altro quadriennio per modificare ampiamente questo modello del calcio – aggiunge il patron azzurro -. Bisogna fare una rivoluzione e mi auguro che Gravina nei prossimi due anni riesca a rimediare, la sua forza è di far fare al Governo immediatamente delle riforme sostanziali”.