MILANO – Con le casse semivuote e una clamorosa eliminazione in Champions League proprio dietro l’angolo, il Barcellona prova a dare una sterzata alla sua fin qui deludente stagione con l’esonero di Ronald Koeman e la promozione in panchina di Sergi Barjuan. Il tutto aspettando il probabile approdo al Camp Nou di Xavi Hernandez, leggenda del club ora alla guida dell’Al-Sadd in Qatar. Il club spagnolo ha infatti annunciato che l’allenatore della squadra riserve guiderà temporaneamente la prima squadra fino a quando non troverà un sostituto permanente di Koeman. Sergi, ex terzino del Barcellona negli anni ’90, sarà in panchina già per la partita di campionato spagnolo di sabato contro l’Alaves. Nel frattempo il club proverà a chiudere un accordo con il 41enne Xavi, che nelle prossime ore dovrebbe separarsi dall Al-Sadd.
Il regista del grande Barcellona di Pep Guardiola e della Spagna campione del Mondo era stato vicino ad allenare il Barcellona già nel gennaio 2020 quando l’ex presidente Josep Bartomeu, che si è dimesso tra gli scandali un anno fa, gli aveva offerto il posto dopo aver licenziato Ernesto Valverde a metà stagione. “Quando mi hanno contattato allenavo a malapena da tre mesi”, ha detto Xavi la scorsa settimana. “Ma ora è diverso. Ho più esperienza e sto imparando molto qui all’Al-Sadd. Quindi sì, sono pronto”, ha aggiunto. La prossima settimana, il Barcellona affronterà una delicata trasferta in Ucraina per affrontare la Dynamo Kiev in una partita che dovrà vincere a tutti i costi per tenere vive le possibilità di continuare la corsa per gli ottavi di Champions League. Traguardo che il club catalano di fatto raggiunge stabilmente da circa venti anni.
Intanto si è chiusa dopo poco più di un anno l’avventura di Koeman sulla panchina blaugrana. Il tecnico olandese aveva giustificato le sconfitte contro Bayern Monaco, Benfica, Atletico Madrid e nel Clasico con il Real Madrid in questa stagione sostenendo che la sua squadra semplicemente non faceva più parte dell’élite europea dopo che i suoi problemi finanziari l’hanno costretta a perdere la stella argentina Lionel Messi e altri talenti di spicco. Ha anche insistito sul fatto che gli infortuni tra i suoi giocatori in attacco ne avevano limitato l’efficacia. Meno di un mese fa, il presidente del club Joan Laporta aveva pubblicamente sostenuto Koeman, chiedendo ai tifosi di pazientare mentre la squadra stava affrontando un progetto di ricostruzione. Ma il credito dell’ex ct dell’Olanda si è esaurito dopo la sconfitta per 1-0 di mercoledì sera contro il Rayo Vallecano, un modesto rivale che non batteva il Barcellona dal 2002. Il blaugrana sono attualmente al nono posto in classifica.
Koeman ha preso il controllo del Barcellona quando la sua crisi economica si stava appena facendo sentire a seguito di una devastante sconfitta per 8-2 contro il Bayern alla fine della stagione 2019-20 che è costata il lavoro al suo predecessore Quique Setien. Il 58enne tecnico olandese, da calciatore beniamino dei tifosi per il suo gol vincente nella finale di Coppa dei Campioni 1992 contro la Sampdoria, ha guidato il Barça al titolo in Coppa del Re della scorsa stagione, ma è uscito dalla Champions agli ottavi di finale e ha concluso il campionato spagnolo al terzo posto. Dopo la partenza di Messi e Griezmann, Koeman ha provato a porre le basi del Barcellona del futuro promuovendo in prima squadra giovani di talento come Pedri Gonzalez, Gavi Paez, Ronald Araujo e Oscar Mingueza e rendendo Ansu Fati uno dei leader della squadra insieme ai veterani Sergio Busquets, Gerard Pique e Jordi Alba. Ma i problemi a trovare la via del gol, uno solo in tre partite di Champions League, e la incapacità di reagire alle difficoltà hanno dimostrato come la squadra di Koeman non stesse esprimendo tutto il suo potenziale. “Abbiamo dimostrato di avere talento, ma non abbastanza”, ha ammesso Koeman poche ore prima di essere licenziato nel corso della notte. Parole forse che gli sono state fatali.
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