ROMA – Il Milan non cambia passo e si inceppa di nuovo. Dopo il pareggio con la Salernitana i rossoneri gettano al vento altri punti pesanti sbattendo ancora una volta con le ‘piccole’. In casa contro l’Udinese un Diavolo spuntato non va oltre il pareggio per 1-1, rischiando anche nel finale di uscire sconfitto.
Il campionato più incerto degli ultimi dieci anni potrebbe alla fine decidersi proprio da partite come queste dove chi ha ambizioni scudetto non può fallire. Ed invece il Milan continua a mostrare incertezze, finendo imbrigata dalla compattezza dei friulani, bravi a non disunirsi dopo la rete del vantaggio di Leao al 29′ e ad aggredire il Diavolo nel secondo tempo. Dopo oltre venti minuti di affanno infatti la squadra di Pioli nel secondo tempo cade sotto il colpo dell’appena entrato Udogie il cui gol al 66′ appare viziato da un possibile tocco di braccio non rivelato dall’arbitro e dal Var.
Ma di al là della ‘pulizia’ della rete bianconera, resta un Milan appannato, apparso poco lucido anche nel suo arrembaggio finale, incapace anche con Giroud di lasciare un’impronta. Per Pioli un punto che rischia di non essere sufficiente per saldare le certezze, per l’Udinese una boccata di ossigeno per tenere vive le speranze salvezza e allungare sulle dirette rivali.
Assente Ibrahimovic, ancora alle prese con un problema al tendine d’Achille, Pioli si affida a Giroud con a supporto la terna Messias, Diaz e Leao. Kessie orende il posto di Bennacer in mediana. Cioffi cambia un solo elemento rispetto alla squadra che ha pareggiato con la Lazio schierando Zoegelaar per Scoopy. Davanti l’ex Deulofeu in coppia con Beto.
Subito prima del fischio d’inizio, lo speaker del Milan legge un messaggio tra gli applausi di tifosi e giocatori: “La Serie A scende in campo per la pace, la guerra non è la soluzione per risolvere i dissidi. Il calcio non fa politica ma reclama a gran voce la pace”. E sul maxischermo di San Siro appare la scritta ‘Peace’. Il Milan parte fortissimo cercando subito di sorprendere l’Udinese con una percussione velenosa di Leao che cade in area chiuso dai difensori bianconeri ma per l’arbitro non c’è rigore.
Sembra essere un messaggio di avvertimento del Diavolo su come intende approcciare al match ma l’Udinese non si scompone, gioca con ordine e replica con due squilli di Beto. Alla squadra di Pioli servono venti minuti per trivare ritmo e gamba. In pochi minuti affondano prima con Leao, poi con Diaz che tocca un pallone per calabria che sceglie una conclusione in diagonale leggermente strozzata. Il Milan però c’è e va in vantaggio al 29′ ancora una volta con Leao, che mette in mostra forza e fisico.
Tonali lo pesca sul secondo palo a sinistra, il portoghese vince il contrasto con Becao, stoppa e piazza il pallone in rete di piatto. Sbloccato il match il Diavolo prova a spingere con maggiore intensità ma l’Udinese ancora una volta appare solido e attento. Deulofeu si fa vedere in un paio di occasioni ma si ostina con azioni personali che il Milan neutralizza. All’Udinese servono soluzioni più corali per mettere in difficoltà il Milan, che resta compatto e accorto.
Nella ripresa Leao, vittima di interventi duri, fatica a restare in campo ma resiste. E’ invece l’Udinese a cambiare inserendo Pereyra e Udogie per Makengo e Zeegelaar. I friulani alzano il baricentro, si fanno subito pericolosi e schiacciano i rossoneri che faticano a ripartire. Il Diavolo arranca, Pioli sostituisce Giroud per Rebic e Messias per Saelemakers ma non sono sufficienti per arginare l’intraprendenza bianconera che raccoglie quanto seminato al 66′ proprio con Udogie.
Da un fallo laterale, Calabria salva su Deulofeu, rovesciata di Pereyra corretta sottoporta con braccio e ginocchio dal difensore in prestito dal Verona. Il Milan subisce il colpo e fatica a reagire giocando tutto sui nervi. Le squadre si allungano e il match viene spesso interrotto per entrate fin troppo vigorose.
Leao anticipa silvestri in uscita inventandosi un pallonetto troppo alto che la difesa neutralizza. Pioli si sbraccia, vede un Diaolo stanco e poco lucico ma prova a spingere la squadra all’assedio che finiscve per essere sterile e poco incisivo. E’ invece l’Udinese che rischia in contropiede di fare il colpaccio. Ma per i bianconeri anche un punto così, contro la prima della classe, smuove la classifica e dà morale.(LaPresse)