MILANO – Milan da batticuore. Una ‘invenzione’ di uno strabordante Paqueta finalizzata da Hernandez, un penalty di Kessie e una prodezza su rigore a tempo scaduto di Reina tengono a galla Giampaolo che stava sprofondando nelle sabbie mobili. L’ultima spiaggia potrebbe diventare fatale invece per Andreazzoli che stava con il suo Genoa dominando il match nel primo tempo (rete di Schone al 41′) per poi venire rimontato 2-1 dopo che il tecnico rossonero ha inserito nella ripresa Leao e Paqueta dando vigore, coraggio e maggiore velocità ad una manovra fino ad allora sterile e soporifera.
Un gioco del destino ha dunque favorito Giampaolo, bestia nera per il Genoa non avendo mai perso come tecnico della Sampdoria il derby della Lanterna. Il successo in trasferta arriva per i rossoneri dopo tre sconfitte consecutive e restituisce un po’ di tranquillità ad un ambiente esplosivo. Il risultato però non nasconde le lacune evidenti di un Diavolo che non vinceva in rimonta dal febbraio scorso.
Giampaolo stupisce, lascia in panchina Leao, affida la regia a Biglia e schiera dal primo minuto Bonaventura nel tridente con gli ex Suso e Piatek. Problemi per Donnarumma e Reina in porta. Squalificato Musacchio, gioca Duarte. Andreazzoli sceglie Schone in mediana e Pajac sulla sinistra. Fiducia in attacco al giovane tandem Kouame-Pinamonti.
La prima occasione è del Genoa al 7′
Su traversone di Pajac velo involontario di Kouame, Lerager entra in area ma Reina è capace di chiudergli lo specchio. Per i rossoblù si infortuna Criscito (problemi muscolari) che esce in barella e viene sostituito da Biraschi. La gara è tesa, si sente il peso della sfida. Il Milan subisce il pressing genoano e va in grande difficoltà. Piatek si trova spesso da solo contro i tre difensori del Genoa, non c’è molto movimento tra i reparti.
Giampaolo chiede di giocare in modo semplice e di essere più aggressiva: manca la giocata negli ultimi 20 metri, con Bonaventura sulla linea degli attaccanti che spesso però retrocede la sua posizione. La prima vera opportunità rossonera è di Kessie al 36′ che calcia di mezzo esterno sul primo palo. Ma un minuto dopo è Reina a respingere e mettere in angolo un destro teso dal limite di Ghiglione. Reina però al 40′ tradisce su una punizione violenta calciata di mezzo esterno da Schone: il pallone cambia leggermente traiettoria, il portiere si fa sfuggire tra le braccia il pallone e finisce in fondo alla rete.
Un errore di posizione capitato in un momento in cui il Milan stava cercando di trovare un equilibrio. Ma viene però premiata l’intraprendenza del Genoa che si fa nuovamente pericolosa poco dopo, sfruttando il momento di totale sbandamento del Milan, protagonista nel primo tempo di un possesso palla quanto mai ridotto e sterile: Romero di testa sfiora il montante da ottima posizione facendo correre un altro brivido alla tifoseria rossonera.
Nella ripresa Giampaolo rivoluziona l’attacco, entrano Leao al posto di Piatek per allargare gli spazi e Paqueta per Calhanoglu con i due sostituti che restano negli spogliatoi. Il tecnico chiede più profondità e cattiveria e si vedono le prime ripartenze pericolose con un’azione di Bonaventura che centra basso a sinistra e Radu che anticipa di poco Leao. La scossa c’è però e si vede. E in una manciata di minuti la partita cambia tutto. Prima una ‘genialata’ di Paqueta che batte velocemente una punizione approfittando della disattenzione dei difensori genoani, Hernadez penetra in area e al 51′ beffa Radu sul suo palo.
Arriva il penalty per un braccio di Biraschi in area su chiara occasione da gol, che viene anche espulso: Kessie dal dischetto non sbaglia (è il quarto centro dagli 11 metri dei suoi ultimi sei gol). Il Milan si ritrova cosi in vantaggio e in superiorità numerica e con la possibilità di chiuderla subito, approfittando del contraccolpo psicologico subito dai rossoblù. Leao dialoga con Kessie che dribbla Ghiglione ma radu gli chiude lo secchio.
La partita di incattivisce, iniziano a piovere diverse ammonizioni
Il Milan fatica a gestire il possesso palla (uno dei pochi elementi positivi di questo inizio stagione) e concede troppe ripartenze al Genoa, che inizia a prendere nuovamente coraggio. Una ingenuità di Calabria che si fa espellere per doppia ammonizione consente al Genoa di riportarsi in parità numerica aumentando le sofferenze rossonere.
Favilli appena entrato è protagonista di un pericolo cross sul quale Kouame non ci arriva per un soffio. Poi ci prova Schone (due volte) e Lerager ma con soluzioni sbilenche e scoordinate. Nel finale è Reina che è ancora protaginista che causa il rigore del pareggio per il Genoa; ma stavolta su supera ipnotizza Schone e diventa eroe della serata, lui che nel primo tempo stava per segnare il destino di Giampaolo. La panchina al momento è ancora sua. (LaPresse)