MILANO (LaPresse) – Nove vittorie e due pareggi in undici partite ufficiali fra tutte le competizioni, il primo posto in classifica in Premier League. E un gioco che ha già fatto innamorare tutta l’Inghilterra. In meno di sei mesi Maurizio Sarri è già diventato il nuovo idolo di Stamford Bridge, la casa del Chelsea. Il ‘Sarri-ball’ ha letteralmente conquistato tifosi, colleghi e la sempre esigente stampa inglese che non fa altro che elogiare l’ex bancario toscano.
Il successore di Conte alla guida del Chelsea
Fumatore incallito, notoriamente superstizioso, Sarri ha ammaliato il patron del Chelsea Roman Abramovich, che si è innamorato di lui e dei suoi metodi vedendo giocare il Napoli dello scorso anno. Così, quando si è trattato di rimpiazzare Antonio Conte, con cui il rapporto si era ormai consumato, il magnate russo non ha avuto dubbi su chi puntare. E poco importa che la bacheca del tecnico toscano fosse ancora vuota di trofei.
Il metodo Sarri applicato alla Premier
La cosa che più impressiona vedendo giocare il Chelsea è come i giocatori abbiano in poche settimane già recepito quelli che sono i dettami tattici di Sarri, nonostante un precampionato corto e senza i big reduci dal Mondiale. “E’ il più grande cambiamento di stile che abbia mai visto in un così breve lasso di tempo”, ha commentato qualche settimana fa il manager del Liverpool Jurgen Klopp che si è dovuto arrendere dinanzi ai Blues in Coppa di Lega. Non solo cambiamenti in campo, ma è tutto l’ambiente del Chelsea che sembra cambiato dopo un’ultima stagione vissuta sempre sul filo del nervosismo sotto la guida di Conte.
In allenamento si respira tutta un’altra aria
La stampa inglese racconta come a Cobham, il centro di allenamento del Chelsea, si respiri un’altra aria. Tutto è più rilassato. Anche se la disciplina non è certamente venuta meno. L’alimentazione è controllate. Ma sono consentiti degli strappi alla regola che con Conte erano impossibili. Inoltre Sarri ha abolito i ritiri prepartita e così alla vigilie delle gare casalinghe, i giocatori possono restare a dormire con le proprie famiglie. Lui invece non si allontana mai da Cobham prima di aver lavorato dalle 10 alle 14 ore al giorno, a conferma della maniacalità nel preparare le partite. I risultati si vedono sul campo, ma anche fuori, con giocatori come Hazard o Willian, lo stesso Morata, che hanno riacquistato un sorriso che sembrava ormai perso.
La rivoluzione sarriana, dalle parole del vice a Jorginho
“Con Sarri ho scoperto un altro mondo”, ha detto il suo vice Gianfranco Zola. “È un uomo molto semplice a cui piace molto lavorare sul campo, sull’aspetto tattico e l’organizzazione della squadra”. Lo ha detto Jorginho che lo conosce benissimo per averlo avuto a Napoli. “Ovviamente ha avuto una grande influenza sulla mia decisione” di venire al Chelsea. Ha ammesso il metronomo del centrocampo nello scintillante ‘Sarri-ball’ dei Blues. Anche il fuoriclasse più rappresentativo della squadra, Eden Hazard, è entusiasta per l’arrivo di Sarri. “Mi piace il suo tipo di gioco, completamente diverso da Conte o Jose Mourinho”, ha detto il belga.
Le contendenti al titolo e gli obiettivi del Chelsea
Nella patria del calcio intenso, fatto per lo più di fisicità e palloni lunghi e in verticale per le punte, il Sarri-ball insieme allo stile del Manchester City di Guardiola hanno cambiato il modo di vedere questo sport. In particolare, Sarri ha spostato in avanti il baricentro della squadra e soprattutto con il suo 4-3-3 ha fatto del palleggio a centrocampo un’arma micidiale.
Il gol segnato da Morata nell’ultima partita contro il Southampton, al termine di una lunga sequenza di triangoli fino a liberare lo spagnolo davanti alla porta, è la fotografia di quella che è la filosofia dell’ex tecnico del Napoli. “E’ stato il mio gol preferito e ci posso vedere il mio calcio”, ha ammesso Sarri a fine partita.
La domanda che ora tutti si fanno a Londra è: riuscirà Sarri a riportare il Chelsea sul tetto del calcio britannico e non solo? Un’impresa non facile, ma che lo farebbe entrare di diritto nella storia del club come gli altri allenatori italiani che lo hanno preceduto. Da Gianluca Vialli a Claudio Ranieri, da Roberto di Matteo a Carlo Ancelotti, fino ad Antonio Conte.
di Antonio Martelli