ROMA – Il ko di Immobile in azzurro scatena l’ira di Claudio Lotito che agita la vigilia azzurra contro la Svizzera e apre un nuovo fronte di polemica con la Figc. Il presidente della Lazio, seppur non apertamente, ha sollevato dubbi sulla gestione dell’attaccante biancoceleste tornato a casa per un problema al polpaccio a tre giorni dal delicato match contro gli elvetici, che vale l’approdo a Qatar 2022. “Purtroppo è accaduto. E’ stato ritenuto da parte dello staff della Federazione che non potesse giocare ed è tornato indietro. La cosa che ho notato è che queste situazioni succedono sempre ai calciatori della Lazio”, ha dichiarato il patron della Lazio che per il caso tamponi della scorsa stagione (che coinvolse tra i giocatori biancocelesti anche Immobile) è stato inibito per due mesi dalla Corte d’appello federale della Figc nel processo-bis per violazione dei protocolli anti-Covid, pena ritenuta incongrua dalla Procura della Figc.
“Noi solitamente abbiamo pochissimi infortuni perché siamo in grado di prevenire. Se fosse stato male prima, non sarebbe partito. La prima cosa che abbiamo fatto è stata lo scambio di informazioni tra il nostro staff medico e quello della Nazionale. Sulla base di questo ci siamo chiariti e mi hanno detto che il giocatore tornava indietro. Ora faremo le nostre valutazioni”, ha aggiunto Lotito, che solleva la polemica alla vigilia del match degli azzurri. “Se attacco lo staff della nazionale? No, altrimenti l’avrei detto. Sto alla cronaca dei fatti”, tiene a precisare il patron biancoceleste. “Quando faremo la risonanza valuteremo l’entità della situazione. Al termine della partita con la Salernitana stava bene, ha fatto tutti i 90′”, ha aggiunto. Nessun attacco diretto, ha dunque voluto sottolineare il presidente Lotito, ma il messaggio è stato lanciato e lo staff della Nazionale, nel sentirsi chiamato in causa, lo ha raccolto mostrandosi subito pronto a replicare.
Prima della conferenza stampa del match contro gli elvetici, si è seduto accanto al ct Mancini e al capitano Bonucci il professore Ferretti, responsabile dell’area medica della Nazionale. “Immobile si è presentato al raduno, riferendo di un dolore al polpaccio insorto nella partita del giorno prima. Come tutti gli altri giocatori presentatisi in condizioni non perfette, è stata programmata un’attività di recupero in acqua, nessuno di loro si è allenato. Trascorse le 36 ore canoniche, abbiamo sottoposto Ciro a risonanza, mostrava segni di sofferenza al soleo, sulla base dei quali è stato ritenuto non recuperabile”, ha spiegato Ferretti focalizzandosi su un aspetto. “Il fatto che noi non fossimo stati informati di questo evento può succedere nella concitazione del dopo-gara, i colleghi qualche volta possono omettere di segnalare, ma questo non ha inciso sulle nostre valutazioni”, ha concluso. Immobile dunque aveva dolore e la Lazio non ha informato la Nazionale. Un difetto di comunicazione, verrebbe dunque da pensare. E torna in mente il caso tamponi e la posizione assunta subito dai legali della Lazio, secondo cui la comunicazione delle positività riscontrate nel gruppo squadra spettava ai laboratori.
di Luca Masotto