MILANO – Per 48 ore sola al comando. La cura Conte per l’Inter già si vede nei numeri, nel gioco tutto grinta e furore e nella determinazione dei suoi gioielli. Un eurogol di Sensi, tra i più ispirati, alla fine del primo tempo permette alla formazione nerazzurra di superare l’Udinese che per 45′ ha messo in difficoltà i padroni di casa mostrando un’ottima tenuta fisica. Ora sono tre le vittorie consecutive in campionato per l’Inter che distanzia la Juventus bloccata dalla Fiorentina in attesa della sfida di domani del Torino contro il Lecce.
Nell’era dei tre punti a vittoria solamente quattro volte i nerazzurri avevano ottenuto tre successi nelle prime tre gare di Serie A (1997/98, 2002/03, 2015/16 e 2017/18). La squadra di Conte, trascinata dai 60 mila di San Siro, sfrutta nel migliore dei modi la superiorità numerica generata da un regalo dell’argentino de Paul che per una manata a Candreva si fa espellere al 43′ nel momento in cui l’Udinese stava fornendo il suo gioco migliore, mettendo in difficoltà la formazione nerazzurra.
Ottimo il debutto di Godin che con personalità gestisce un reparto difensivo ancora da rodare ma attento con de Vrij, mentre Lukaku ha giocato a corrente alternata per un problema alla schiena sostituito dopo un’ora da Lautaro Martinez.
Conte recupera Godin e De Vrij in difesa e vara Barella-Sensi in mediana ai fianchi di Brozovic. Sorpresa in attacco con Politano preferito a Lautaro e Sanchez come spalla di Lukaku. Nell’Udinese Tudor sceglie Opoku al posto di Samir e in attacco si affida a Lasagna, già in rete a San Siro con la maglia del Carpi in coppa Italia.
Inter subito aggressiva con Politano che al 5′ con un rasoterra scheggia il palo
Dieci minuti dopo bolide di Sensi a mezza altezza e ottimo riflesso di Musso. L’Udinese prova a rallentare il ritmo e trova spazio, i bianconeri sono pericolosi sulle palle ferme e su una punizione Wallace raccoglie un rinvio e scarica una tiro centrale che Handanovic blocca in due tempi. I trequartisti dell’Inter sono chiamati a rientrare e i nerazzurri si sbilanciano. Lukaku sembra uscire dalla partita e Conte lo invita a non avere intermittenze.
La partita prende una svolta al 33′, una manata in faccia di De Paul a Candreva costa all’argentino il rosso dopo che l’arbitro Mariani consulta il Var. I bianconeri perdono il loro maggior giocatore di qualità tecnica e l’Inter si ributta in avanti: punizione battuta bassa da Politano, Musso tocca oltre il palo. Ci prova Candreva (Opoku in extremis) ma è Sensi a sbloccare il mrisultato al 44′ con un gol spettacolare: traversone di Godin, l’ex giocatore del Sassuolo si avvita in tuffo, anticipa la difesa e di testa la piazza sotto la traversa. La prima parte si chiude con l’Inter ancora in attacco e l’Udinese frastornata.
Nella ripresa è l’Udinese a farsi subito pericolosa
Serve il migliore Handanovic per neutralizzare una conclusione di sinistro di Lasagna. Risponde Gagliardini, subentrato al 45′ a Barella (martedì c’è Lo Slavia Praga in Champions), con un tiro al 60′ che Musso alza sopra la traversa. Conte forte del vantaggio deve evitare cali di concentrazione e si sbraccia per tenere alto il ritmo provando a schiacciare l’Udinese nella sua metà campo.
Esce Lukaku per Lautaro, che arriva con il morale a mille per la tripletta in nazionale. Per due volte ci prova ancora Gagliardini (un po’ egoista nel secondo tentatoivo dopo il taglio dei suoi compagni). Sensi su punizione si mostra ancora ispirato su punizione (ancora Musso devia sopra la traversa) ma l’Inter rischia al 77′: Candreva è costretto ad un fallo tattico e si prende un giallo.
C’è spazio anche per il cileno Alexis Sanchez che ritorna in serie A, ex Udinese, in cerca di rivincite dopo due anni grigi allo United. Il sudamericano ha subito un’occasione sotto porta ma c’è un altro capolavoro di Musso che ha mano aperta respinge. Nel finale Becao resta a terra senza fallo, l’arbitro blocca un’azione favorevole ai nerazzurri. È un’Inter che corre, si sfianca, non mollando un centimetro. Fino alla fine. Un’Inter stile Conte. E i 60mila di San Siro si alzano in piedi. (LaPresse)