E’ un derby d’Italia che riporta la Juve nell’attico della Serie A. La Vecchia Signora piega l’Inter, bella soprattutto nel primo tempo ma sprecona, e si rilancia definitivamente in classifica, infilando il quarto successo di fila, quello più prezioso, perché ottenuto in uno scontro diretto e contro una rivale che fino a questo weekend precedeva i bianconeri. Le firme di Rabiot e di Fagioli nella ripresa, in entrambi i casi con lo zampino di un Kostic scatenato, piegano la squadra di Inzaghi, che si ritrova adesso dietro Bonucci e soci e distante undici punti dalla vetta.
L’Inter del primo tempo avrebbe meritato il vantaggio ma ha difettato di concretezza e, una volta ritrovatasi sotto, si è fatta prendere dal nervosismo e si è vista sfuggire un risultato positivo che era alla portata. La Juve, ancora una volta in difficoltà nell’approccio alla gara, è venuta fuori alla distanza, mostrando una ritrovata grinta e una determinazione che le ha permesso di fare bottino pieno. Il Napoli in questo momento è irraggiungibile per tutti ed è di un’altra categoria, ma dopo un settembre nero la squadra di Allegri è riuscita almeno a raddrizzare la situazione in campionato, portandosi a ridosso dalla zona Champions che fino a qualche settimana fa sembrava lontana anni luce.
La partenza sprint dell’Inter sorprende i padroni di casa, timorosi nell’atteggiamento e fumosi con il pallone tra i piedi. I nerazzurri percepiscono le difficoltà iniziali della Vecchia Signora ma non ne approfittano fino in fondo, anche perché Lautaro spedisce sul fondo una buona occasione dopo pochi minuti. Dimarco sulla sinistra e Dumfries sulla destra spaventano non poco e costringono Alex Sandro e Cuadrado a ripiegare spesso in copertura.
Skriniar e compagni falliscono una ghiotta opportunità anche a metà frazione, quando sugli sviluppi di un corner Lautaro spizza in mezzo e Dzeko di testa manda incredibilmente fuori. I torinesi si salvano e mostrano qualche segnale di risveglio dopo un avvio di sofferenza: al 19′ Bremer in acrobazia su cross di Kostic manda sull’esterno della rete. Nel finale però la Juve si rintana nuovamente a protezione della propria area, ma si salva ancora in qualche modo graziata da Dumfries, che in spaccata manda alle stelle il diagonale di Lautaro imbeccato da uno splendido lancio di Barella.
Il copione del match nella ripresa sembra essere lo stesso, a ricordarlo è Calhanoglu con un tiro insidioso da fuori area su cui Szczesny è attento. Al 5′ però la partita cambia: Kostic con una azione personale taglia in due la difesa, il suo cross al bacio viene raccolto da Rabiot che con il piattone vincente sblocca lo stallo del derby d’Italia. Il gol rigenera la Juve, che inizia a vincere qualche contrasto in più e toglie certezze agli uomini di Inzaghi. Che incassa il raddoppio su calcio d’angolo con un intervento sporco di Danilo, rete annullata dal Var per un tocco con il gomito dello stesso brasiliano tra le proteste dei bianconeri.
L’Inter si salva ma la squadra organizzata e pimpante del primo tempo non c’è più. La partita si innervosisce, si spezzetta, terreno in cui la Vecchia Signora ha vita più facile nel contenere le sfuriate dei nerazzurri. Gli ospiti comunque riescono a presentarsi ancora una volta a tu per tu con Szczesny, che riesce a ipnotizzare Lautaro e il suo rasoterra non così preciso.
Nel finale (dove Allegri si affida a Chiesa e Di Maria, mentre Inzaghi punta su Gosens e Correa) è l’Inter a premere maggiormente, ma le opportunità migliori capitano ancora ai bianconeri: Kostic con un’altra iniziativa solitaria sulla sinistra colpisce il palo, poco dopo il serbo – vero fattore nel secondo tempo insieme a un sontuoso Rabiot – si invola sulla fascia e serve intelligentemente sul palo opposto Fagioli, che controlla il pallone e gonfia la rete segnando il secondo gol di fila in campionato, se possibile ancor più pesante di quello con il Lecce. Finisce tra gli olè dello Stadium, con una Juve ritrovata e un Inter costretta a tirar fuori la lista dei rimpianti.(LaPresse)