Almeno l’obiettivo minimo dell’Europa League è raggiunto. Nonostante un’altra sconfitta, la quinta in Champions League su sei partite. La Juventus scivola davanti al proprio pubblico contro il Paris Saint-Germain, ma il 2-1 dell’Allianz Stadium fa meno male rispetto ad altri ko. Intanto perché è indolore, visto che il Maccabi Haifa, travolto 6-1 dal Benfica, chiude all’ultimo posto permettendo ai bianconeri un atterraggio comodo in Europa League.
A far sorridere in parte la Vecchia Signora c’è poi il ritorno di Federico Chiesa, buttato nella mischia a sorpresa da Allegri a un quarto d’ora dalla fine, quando la gara era ancora in bilico. Il rientro dell’esterno della nazionale non può che fare morale a un gruppo alla ricerca di una scintilla per raddrizzare una stagione complicata. Infine, nonostante la battuta d’arresto, la Juve ha offerto una prestazione generosa che fa ben sperare in vista dei prossimi impegni in campionato.
Con una formazione ampiamente rimaneggiata e priva di diversi titolari, Bonucci e compagni hanno giocato senza timori reverenziali contro i campioni di Francia, mostrando quella sfrontatezza e quella determinazione che spesso è mancata finora. Con un’intera squadra fuori tra infortuni e squalifiche – l’ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi alla lista è Moise Kean, out per un problema alla coscia destra – Allegri ha le scelte praticamente obbligate, ma nonostante le frenate dei giorni scorsi recupera almeno per la panchina Federico Chiesa.
Davanti l’unica punta disponibile è Milik, con Miretti di supporto alle sue spalle. Fagioli, confermato dopo la gemma contro il Lecce, e il grande ex Rabiot proteggono un centrocampo dove Locatelli si fa notare soprattutto in proiezione offensiva. L’ex Sassuolo ci prova due volte con coraggio da fuori area, mancando per questione di centimetri lo specchio della porta. L’ottimo approccio alla partita dei padroni di casa non basta per disinnescare il potenziale offensivo dei parigini, che alla prima vera occasione sono già avanti. Locatelli perde un pallone letale a centrocampo, da lì in poi inizia lo show personale di Mbappé.
Il fuoriclasse francese si libera di Gatti, che non riesce neanche a stenderlo, ed evita Locatelli in ripiegamento. Una giocata sinuosa ed elegante seguita da un missile potente e preciso che accarezza il palo prima di finire in rete. Il merito della Juve, anche dopo lo svantaggio, è quello di non perdersi d’animo e di continuare a giocare una partita accorta, per non concedere spazi a Mbappé e Messi (Neymar squalificato è rimpiazzato dal non irresistibile Soler) ma al tempo stesso arrembante, anche perché gli ospiti non sembrano avere interesse ad affondare quanto piuttosto ad addormentare la gara.
La Vecchia Signora, grazie alla spinta sulle fasce di Cuadrado e ancor più di Kostic, riesce comunque a impensierire spesso e volentieri Donnarumma: le occasioni migliori capitano sui piedi di Miretti, ottimo incursore ma ancora acerbo sotto porta. La Juve comunque insiste e trova con merito il pari prima dell’intervallo, con la spaccata vincente di Bonucci sul colpo di testa di Cuadrado (imbeccato da Locatelli) che Donnarumma riesce solo a sporcare.
Nella ripresa la squadra di Allegri perde brillantezza e l’esuberanza dei primi 45 minuti, il Psg viene fuori e addomestica con maggiore sicurezza il pallone. Donnarumma spaventa i suoi mancando la presa sul cross di Cuadrado, per il resto sono i campioni di Francia a fare la partita. Mbappé, lanciato in porta da Messi, calcia tra le braccia di Szczesny, che poco dopo, seppur con qualche apprensione, sventa anche il tentativo di Sergio Ramos. Galtier a metà ripresa si gioca il doppio cambio Ekitike-Nuno Mendes, che lo ripaga con una rete lampo al primo pallone toccato.
Mbappé premia la freccia portoghese, che sfugge a Cuadrado a doppia velocità e con un rasoterra chirurgico riporta avanti il Psg. Allegri per dare la scossa si gioca la carta Chiesa, convocato in extremis dopo il forfait di Kean e in campo per lo spezzone finale a quasi dieci mesi dal grave infortunio al legamento crociato subito contro la Roma a gennaio. La Juve però questa volta, nonostante il gol annullato per fuorigioco a Locatelli, non riesce più a raddrizzare il match. Ma grazie al Benfica salva almeno l’accesso in Europa League.(LaPresse)