Calcio: Juve in ritiro per uscire dalla crisi. Tardelli, colpe di tutti

Il ritiro per compattarsi e provare a reagire dopo la doppia clamorosa sconfitta contro Sassuolo e Verona. Con il campionato ormai compromesso, per la Juventus diventa fondamentale passare il turno in Champions League.

MILANO – Il ritiro per compattarsi e provare a reagire dopo la doppia clamorosa sconfitta contro Sassuolo e Verona. Con il campionato ormai compromesso, per la Juventus diventa fondamentale passare il turno in Champions League. Martedì all’Allianz Stadium arriva lo Zenit e con una vittoria i bianconeri sarebbero quasi certamente promossi agli ottavi con due giornata di anticipo. “Non c’è tempo da perdere in parole, ma bisogna continuare a lavorare”, ha dichiarato ieri un Massimiliano Allegri visibilmente scosso e arrabbiato per la deludente prestazione dei suoi al Bentegodi. Una Juve senza mordente, grinta e qualità in mezzo al campo, proprio quelle doti che sono state fondamentali nell’epopea dei nove Scudetti consecutivi. L’unico a salvarsi nella disfatta di Verona è stato Paulo Dybala, non a caso uscito dal campo in lacrime. “So bene che le parole non bastano, ma dobbiamo rialzarci e abbiamo bisogno di essere tutti uniti per ribaltare la situazione. Forza Juve”, ha scritto la Joya sui social a dimostrazione di un ruolo sempre più da leader anche nello spogliatoio.

E proprio al suo numero 10 Allegri deve provare ad aggrapparsi per uscire dal momento forse più difficile di tutta la sua gestione, anche se da solo anche un Dybala al meglio difficilmente potrà risollevare le sorti di questa Juventus. Oggi il gruppo, rientrato ieri da Verona, si è subito ritrovato questa mattina, perché fra due giorni all’Allianz c’è una sfida che può essere decisiva per il cammino in Champions League, appunto quella con lo Zenit. Scarico ovviamente per parte del gruppo, come sempre nel dopo gara, mentre chi è sceso in campo al Training Center si è focalizzato su tecnica, azioni veloci, possesso palla, oltre che su una partitella. Contro i russi Allegri dovrebbe riavere a disposizione anche Chiesa e Kean, rimasti a Torino per precauzione. Domani, vigilia di Champions, i bianconeri si alleneranno in tarda mattinata, mentre la conferenza stampa, in diretta dall’Allianz Stadium, è prevista per le 14.30. Poi tutti in ritiro al J Hotel per mantenere alta la concentrazione ed evitare qualsiasi tipo di distrazione. Il ritiro proseguirà fino a sabato, quando a Torino arriverà la Fiorentina dello scatenato Vlahovic.

E della difficile situazione che sta attraversando la Juventus ha parlato in esclusiva a LaPresse il grande ex Marco Tardelli. “L’ho fatto anche io il ritiro, mi è capitato”, ha ricordato l’ex centrocampista campione del Mondo nel 1982 in Spagna. “Utile? Per ritrovarsi sì, dipende da come se ne esce fuori. Rispetto al passato è sicuramente più complicato”, ha aggiunto Tardelli che con la maglia della Juventus ha vinto tutto a cavallo degli anno ’70 e ’80. Su cosa manca alla squadra di Allegri, l’ex ct dell’Under 21 è stato chiaro: “Quello che è sempre mancato alla Juventus, il centrocampo, non c’è nessuno che ha idee”. Ma non solo, perchè “in questo momento manca anche la difesa”, ha aggiunto. “Se le colpe erano di Pirlo? Le colpe sono sempre di tutti. Sono iniziate quando hanno iniziato a mandare via Allegri. Pirlo aveva fatto bene. C’era un processo da seguire e poi non è stato seguito”, ha concluso Tardelli con chiaro riferimento alla società.

di Antonio Martelli

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