ROMA – L’Atalanta si rituffa in Europa, approdo che negli ultimi mesi si è rivelato amico rispetto al campionato dove ha alternato prestazioni convincenti a piccoli naufragi. Con gli ottavi di Europa League, conquistati dopo aver eliminato i greci dell’Olympiakos ai playoff, inizia il viaggio nerazzurro alla conquista del trofeo continentale. L’obiettivo seppur non dichiarato è nei pensieri della Dea che vuole mostrare il suo bel volto alla nuova proprietà statunitense. Alzare la coppa significa di fatto avere un posto nella prossima Champions, che grazie alla corsa in campionato, sembra al momento lontano dall’essere garantito.
Il primo scoglio appare complicato. Il Bayer Leverkusen, terzo in Bundesliga, è avversario ostico. E nel doppio confronto servirà la migliore Atalanta per tenere vive speranze e buoni propositi. “È un avversario sicuramente tra i peggiori che potevamo incontrare. Una squadra forte. Li ho visti giocare nell’ultima gara di campionato contro il Bayern Monaco, è una squadra composta da giovani, alcuni di talento, molto veloci. Sarà una partita e una qualificazione molto difficile, l’Atalanta dovrà fare bene per riuscire a superare il turno perché affrontiamo una squadra di valore”, ha dichiarato il tecnico nerazzurro che non nasconde il prestigio della competizione.
“L’Europa League è una manifestazione che, man mano che si va avanti, si alza notevolmente. Questo è già un turno difficile, lo sappiamo, ma ce la giocheremo al meglio. Per noi rimane sempre l’obiettivo di incontrare questo tipo di squadre e di uscirne migliori, portandoci dietro qualcosa che possa esserci utile per fare bene anche in campionato”, ha spiegato il Gasp alla vigilia del match di andata al Gewiss Stadium. L’emergenza in attacco resta, l’assenza di Zapata continua a farsi sentire in maniera sempre più evidente ma la Dea si affida al possibile doppio riscatto di Muriel. Nelle coppe è stato decisivo poche volte e contro il Bayer può spezzare un digiuno che dura da circa due mesi.
Sulla poco incisività di Muriel il tecnico non intende farne un caso. “Pochi gol? Non tutte le stagioni sono uguali, sicuramente ha avuto difficoltà a trovare la condizione migliore a causa di qualche infortunio, però c’è sempre tempo. Ci sono ancora due-tre mesi buoni di campionato, magari a volte gli attaccanti fanno meglio nella fase finale che poi è quella che si ricorda di più ed è anche quella decisiva”, è quanto si augura il tecnico che si aspetta dunque una svolta in Europa per un rilancio della Dea anche in campionato.
“I risultati migliori spero arrivino in futuro. Mi auguro che l’Atalanta con la nuova organizzazione riesca a rimanere dov’è e magari a fare anche meglio. Questa è una stagione che entra nella fase finale, decisiva. Mancano 12 partite, cominciano a diventare importanti e, come si dice quando si va in bicicletta, all’ultimo chilometro bisogna allacciare i cinturini e andare forte. Speriamo di fare una bella volata”, ha spiegato. Niente ‘aspirine’ dunque contro il Bayer ma solo cuore, coraggio ma soprattutto maggiore lucidità sottoporta. I tedeschi sono coscienti che con la Dea non è il caso di fidarsi e attraverso le parole del tecnico svizzero Gerardo Seoane, lanciano l’allarme: “Ci aspettiamo una partita aggressiva, loro sono molto propositivi nelle sfide e subiscono relativamente pochi gol”. Ma per vincere serve soprattutto segnare. E la Dea è in quota minima (finora 50 reti) dalla stagione 2018-2019.
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