ROMA – Il caos calendari con la stagione ancora da completare rischia di avere prevedibili ripercussioni anche sul fronte del calcio mercato. Il coronavirus ha sparigliato le carte e affossato ogni certezza. Il puzzle dei campionati sospesi non sembra si possa completare in tempi rapidi. E davanti alla prospettiva di un finale di stagione diluita fino ad agosto con le finali di Champions ed Europa League non è esclusa che la sovrapposizione con la lunga finestra dei trasferimenti, che si aprirà dal primo luglio, possa generare caos e brutali stravolgimenti.
Un finale di stagione blindato
Con l’eccezione del Belgio, l’Europa vorrebbe concludere i tornei nazionali anche oltre il 30 giugno. Ma ciò richiede, da parte della Fifa e della Uefa, l’approvazione delle moratorie che consentono di estendere i contratti dei calciatori che terminano oltre quella data. Naturalmente, ciò accadrà se i giocatori interessati accetteranno. Se rifiutano, l’idea dei club sarebbe quella di evitare speculazioni proponendo all’Uefa di non consentire a giocatori trasferiti in un’altra squadra di prendere parte a competizioni non ancora concluse.
Le ipotesi al vaglio
Ci sono società che sul mercato estivo avrebbero già avanzate alcune idee. I grandi club sarebbero intenzionati a ritardarne l’apertura non facendolo partire dal primo luglio (la chiusura è quella del 2 settembre). I più piccoli, punterebbero a mantenere i periodi attuali. C’è dunque la prospettiva, non così remota, di assistere a situazioni che al momento si sono registrate solo nel mercato invernale, ovvero con giocatori che hanno iniziato la competizione con una squadra, passano con un’altra finendo persino per affrontare i vecchi compagni con cui avevano iniziato la preparazione atletica.
Si profila un mercato estivo inedito
Nulla è deciso. Tutto è aperto al punto tale che la gamma di opzioni potrebbe portare ad immaginare la reale possibilità di vivere a luglio una campagna acquisti inedita, ‘blindata’ (per quanto riguarda la maggiore parte dei calciatori), povera di contenuti vista anche la situazione in cassa delle società e probabilmente ridotta a livello temporale. I tifosi rischiano dunque di assistere ad una sessione più simile a quella invernale che all’annuale routine estiva. Ma non è escluso anche uno slittamento del mercato. In realtà da tempo in Europa si è discusso su una possibile riduzione delle tempistiche del mercato. Troppi sono considerati due mesi per portare avanti le trattative che mettevano in condizione i club di avere a disposizione il giocatore spesso a campionato iniziato. Da qui l’idea di una edizione 2020 molto più contenuta. Con magari la possibilità di qualche colpo di scena immediato e imprevedibile, senza quegli estenuanti tira e molla estivi.
(LaPresse)