TORINO – Belfast è ancora amara per l’Italia. Gli azzurri non riescono a sfatare il tabù Irlanda del Nord, non vanno oltre un deludente 0-0 e vedono sfumare la qualificazione diretta al Mondiale in Qatar proprio sulla linea del traguardo. Bonucci e compagni disputano la peggior prova dell’era Mancini proprio nella partita più importante, quella da non sbagliare. Chiamata a segnare più gol possibili per non subire il sorpasso dalla Svizzera, la Nazionale offre una prestazione sbiadita e incolore, piegata dalla tensione e dalla paura nelle gambe e nel fisico.
I campioni d’Europa dovranno così nuovamente passare da un playoff senza possibilità di appello (con semifinale e finale secca), ultimo treno per ottenere il pass per il Qatar, per non bissare la figuraccia del 2017. Con l’incubo svedese che, dopo le sbornie estive, torna a far inevitabilmente capolino nei pensieri degli azzurri. La squadra spumeggiante delle notti di Wembley non c’è più ed è alle prese con un problema gol sempre più ingombrante di partita in partita.
Mancini sceglie il tridente piccolo Chiesa-Insigne-Berardi, la novità è Tonali che completa il centrocampo con Jorginho e Barella. Dalla parte opposta i padroni di casa si schierano con un atteggiamento compatto, con Magennis unica punta. L’Italia deve far più gol possibili per evitare sorprese ma l’atteggiamento alla partita è molle, scialbo, con poca cattiveria e ancor meno qualità. La richiesta del ct alla vigilia di scendere in campo “senza pensieri” e “senza ansia” passa in sordina, perché Bonucci e compagni faticano in fase di costruzione.
Di Lorenzo, tra i pochi a salvarsi nel primo tempo, crea la prima palla al gol al 7′ con un tiro cross smacciato dal portiere. Gli azzurri non riescono a mettere il tridente piccolo nelle condizioni di far male con degli uno contro uno, gli ospiti si aggrappano così ad iniziative individuali come il diagonale, debole, di Chiesa, e il tentativo senza pretese di Insigne, imbeccato da Berardi dopo un errore dei nordirlandesi in fase di disimpegno. Poco, pochissimo, per una squadra condannata a vincere per staccare il pass per il Qatar.
Mancini cerca di dare la scossa a inizio ripresa inserendo Cristante per Tonali, già ammonito, e soprattutto, dopo venti minuti di nulla cosmico, con l’innesto di Belotti per Barella, con relativo passaggio al 4-2-3-1. L’Italia però attacca se possibile in maniera ancora più confusionaria, anche perché dalla Svizzera giungono brutte notizie, con il tris (che diventerà poi un poker) degli elvetici che mette ancora più pressione agli azzurri, costretti a segnare diversi gol in una serata in cui anche solo le occasioni latitano.
Chiesa prova a suonare la sveglia con qualche folata personale, ma anche lui spreca una buona occasione con un tiro a giro di sinistro sull’esterno della rete. Il ct tenta il tutto per tutto a dieci dalla fine buttando nella mischia anche il gigante Scamacca al posto di un difensore, Emerson Palmieri, ma sono i padroni di casa a trarre vantaggio da un’Italia sbilanciata, con un diagonale da fuori di Dallas che termina un paio di metri sul fondo.
Nonostante l’atteggiamento spregiudicato in campo l’Italia non riesce a creare insidie alla porta avversaria, anzi nel finale è Bonucci a evitare la disfatta salvando sulla linea sul tiro di Washington. Il pass per il Mondiale se ne va, gli azzurri dovranno passare nuovamente dalle Forche Caudine di un playoff complicato. Con la speranza che l’esito sia diverso rispetto alla disfatta con la Svezia del 2017.(LaPresse)