ROMA – “Siamo in scadenza e non abbiamo rinnovato. Devo dire che per il nostro percorso e per ciò che è successo in passato anche durante il periodo di crisi con Rangnick, trovo poco rispettoso il fatto che a oggi l’amministratore delegato ed Elliott non si siano neanche seduti a parlare con noi. Dico solo a parlare. Perché loro potrebbero anche dirci ‘il vostro lavoro non è stato abbastanza buono per continuare’. O può essere che io dica ‘la vostra strategia non mi piace”. Lo dice Paolo Maldini, direttore dell’area tecnica del Milan, parlando del suo contratto e di quello del ds rossonero Frederic Massara in una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’.
“Come ho detto a suo tempo a me piace essere una sorta di garanzia per il milanista. Io non sono la persona giusta per fare un progetto che non ha un’idea vincente. Non potrei mai farlo. La realtà è che la proprietà non si è mai seduta al tavolo e questa cosa non va bene”, rimarca Maldini. E a chi domanda se Stefano Pioli sia l’uomo giusto per aprire un ciclo, la bandiera rossonera risponde: “Sicuramente lui è una componente importante. Poi naturalmente ci deve essere la volontà del club di aprire un ciclo. Oggi il Milan con una visione strategica di alto livello può andare a competere il prossimo anno con le più grandi. Se invece si scegliesse una visione di mantenimento, senza investimenti, senza un’idea da Milan rimarremmo nel limbo tra le migliori sei o sette squadre in Italia per tentare di rivincere lo scudetto e qualificarci per la Champions. Per questo è il momento che la proprietà, Elliott o quella che potrebbe arrivare, chiuda il triennio e capisca che strategia vuole per il futuro. Con due o tre acquisti importanti e il consolidamento dei giocatori che abbiamo possiamo competere per qualcosa di più grande in Champions”. Un’indicazione chiara per RedBird? “Sì, anche se -precisa- io con loro non ho avuto contatti”.
“La cosa ci è stata detta dopo che è apparsa sulla stampa -aggiunge-. Però qualcosa vivendo dentro la sede l’avevo percepita. Ma non è stato un problema. Alla fine quando riesci a creare un gruppo squadra speciale come il nostro queste indiscrezioni non turbano l’ambiente. A Milanello siamo andati avanti sapendo comunque che dietro avevamo una società forte sempre puntuale nei pagamenti. Certo, c’era curiosità. Qualche giocatore con il quale stavamo parlando di rinnovi ci ha detto: ‘Aspettiamo perché magari ci saranno più soldi’”.
E sul mercato: “Se ci stiamo pensando? Da mesi ma in questo momento non abbiamo la disponibilità economica per pensare a questo salto di qualità. Anche perché siamo in una fase di passaggio. Vedremo…”.
(LaPresse)