ROMA – Venerdi di passione per le due milanesi alle prese con una corsa scudetto giunta allo sprint finale ma ancora tutta da scrivere. A sei giornate dal termine (sette per l’Inter) è vietato sbagliare. Il Milan capolista, alla disperata ricerca del gol dopo i due passetti falsi contro il Bologna e il Torino (doppio pareggio senza reti), è obbligato a sbloccarsi per non farsi risucchiare dalle inseguitrici (c’è anche il Napoli sempre in agguato) e proverà a farsi spingere da una tifoseria che mai come in questa fase decisiva sta cercando di dare il massimo supporto. L’Inter invece che lamenta un gap di due lunghezze, è ospite dello Spezia, per una trasferta piena di trappole e insidie proprio contro il suo ex Thiago Motta, uno dei principali artefici del Triplete del 2010.
A San Siro sono attesi oltre 65 mila spettatori per incitare un Diavolo spuntato alle prese con l’assenza di Ibrahimovic e con alcuni rientri dell’ultim’ora come Rebic e Bennacer. Il suo ‘totem’ svedese deve stare fermo per almeno altri dieci giorni ma è necessario trovare le energie mentali per reagire. Pioli non smette di dare la carica alla squadra, smentendo chi parla di flessione fisica e mentale. “Se stai davanti a tutti per tanto tempo non succede per fortuna. Dobbiamo passare dall’essere competitivi, a vincenti”, è la chiave di lettura del tecnico emiliano alle prese con una squadra capace di abbattere le concorrenti per il titolo ma anche di dissipare punti preziosi contro avversarie meno quotate. “Sapendo da dove si è partiti, siamo stati davvero molto in gamba. Ora però ci manca l’ultimo gradino”, ha aggiunto. Il problema resta sempre il gol e i numeri parlano chiaro: appena quattro nelle ultime serie di campionato. “Noi dobbiamo vincere. Per farlo bisogna segnare, non prenderli aiuta. Non è merito solo dei difensori il non prendere gol, tutti stanno lavorando bene; e non è solo colpa degli offensivi la mancanza del gol. Bisogna essere tutti più precisi”, ha spiegato distribuendo equamente meriti e demeriti. Niente alibi sugli assenti ma per Pioli è necessaria la compattezza e lo spirito di squadra, come già dimostrato in passato: “Vedere il bicchiere mezzo vuoto ora mi viene molto difficile. Secondo me stiamo giocando bene, anche se poi alla fine i giudizi si basano solo sui risultati, com’è giusto che sia”. Le assenze di Florenzi, Kjaer e Ibra sono per Pioli considerate “importanti perché loro sanno come si vivono questi momenti grazie alla loro esperienza”.
Ma adesso conta solo vincere, per il Milan come per l’Inter che in Liguria non avrà Perisic (ha chiesto un permesso speciale per la paternità) ma potrà contare sul rientro di Gosens titolare dopo quasi 200 giorni. In campo anche Bastoni e Lautaro, disponibile dopo la squalifica, accanto al confermato Correa per scardinare la difesa dello Spezia. Il match quantomai insidioso arriva in un momento del calendario particolarmente complesso che si incastra tra le vittorie su Juve e Verona e i big match con il Milan (in palio c’è la finale di Coppa Italia) e la Roma. Probabile che Simone Inzaghi punti a fare turn over prendendosi qualche rischio dato che nelle prossime due settimane l’Inter giocherà cinque partite, decisive per l’esito finale della stagione.
di Luca Masotto