Milano, 27 ott. (LaPresse) – “I calciatori non devono giocare per il loro allenatore. Sembra che sono l’unico allenatore in bilico. Fa parte del gioco: io devo fare risultati. Il mio problema non deve essere che sono a rischio. Questa roba qui mi fa sorridere: serve a voi per riempire le pagine dei giornali. In questo momento stiamo attraversando un momento non brillantissimo e stiamo facendo una fatica pazzesca, non ci metto solo la mano sul fuoco ma tutto il corpo, anche rischiando di ustionare il 40-50% della mia pelle”. Lo ha detto l’allenatore del Milan, Rino Gattuso, in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Sampdoria, a San Siro. “Domani voglio vedere 23 leoni. Chiedo la voglia di riuscire a vincere questa partita. Voglio vedere una squadra disposta a soffrire. Voglio vedere solo 23 cani arrabbiati con una grandissima voglia di riscatto”, ha aggiunto.
e ancora
“Il Milan? Veniamo da due partite che sicuramente sono state due legnate, ma non siamo morti. Io non sono spento e morto. Io sono uno che quando arrivano delle sconfitte mi bruciano, però so ancora quello che posso dare per questa squadra, per questi ragazzi e per questa società. C’è tanto rammarico ma non si molla. Voglio vedere grande carattere e grandissima voglia per riscattare le ultime due partite. Questa squadra può fare molto ma molto di più rispetto a quello che stiamo facendo”. Lo ha detto l’allenatore del Milan, Rino Gattuso, in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Sampdoria, a San Siro.