MILANO (LaPresse) – Calcio, l’ex allenatore Seedorf: “Al Milan mi sono sentito solo”. “Ho fatto degli ottimi numeri. Il Milan era in difficoltà e sono venuto ad aiutarlo. Mi sono sentito molto solo in quel periodo ma nonostante ciò abbiamo creato un gruppo unito per fare numeri importanti: 35 punti in 19 partite, con un gioco accettabile”. In un’intervista di ieri sera a ‘Pressing’ su Canale 5 Clarence Seedorf ha ricordato così la sua esperienza in rossonero. “Ero pronto per iniziare la nuova stagione ma hanno preso altre decisioni. Avrei voluto la fortuna di Inzaghi che può continuare a perdere e a restare in panchina – ha aggiunto l’olandese – Sono molto soddisfatto, solo per questo motivo ho mollato tutto da un giorno all’altro per venire ad allenare il Milan. Dopo 24 anni ero pronto per una nuova sfida”.
“Il Pallone d’Oro mai vinto? Anche altri tantissimi campioni con cui ho giocato non l’hanno vinto. Sono stato ripagato in maniera molto importante con le vittorie nei club con cui ho giocato. Poi anche per le scelte tattiche che ho spesso dovuto fare, non sempre ho giocato da numero 10 ma per molto tempo ho fatto il centrocampista a tutto campo e questo ha tolto un po’ di protagonismo”.
Seedorf ha poi ricordato la finale di Istanbul persa contro il Liverpool. “Noi siamo arrivati a quella finale passando il turno in modo molto fortunato contro il PSV. Per quanto sia stata dura da accettare mi rode molto di più la sconfitta contro il Deportivo la Coruña: quell’anno potevamo fare il ‘Triplete’ – ha ammesso l’ex fuoriclasse del Milan – La proposta di Ancelotti di abbandonare il campo in caso di cori razzisti? Sono d’accordo che vada fatto qualcosa ma sono sempre stato contro il fatto che tutti devono pagare per pochi. Oggi abbiamo tutti gli strumenti per identificare quei gruppetti e, come hanno fatto in Inghilterra, si devono espellere solo quelle persone. Non è mai cambiato niente andando via dal campo”.