ROMA – Il Diavolo non vuole smettere di crederci. L’uscita dell’Europa League contro il Manchester United ha lasciato una scia di amarezza ma sembra aver rinforzato l’autostima e la forza di un gruppo che non si pone limiti e continua a sognare in grande.
Ora che può permettersi di dedicarsi soltanto al campionato, per il Milan, che fino a pochi giorni fa era la squadra in Europa che aveva giocato di più con una media di una partita ogni quattro giorni, inizia di fatto un’altra stagione. Un mini-serie lunga appena due mesi fatta di 11 sfide, tutte da vincere come ha dichiarato lo stesso tecnico Stefano Pioli, che crede nella reazione immediata dei suoi: “Ibra ha parlato di scudetto? A me le sue parole sono piaciute tantissimo, ma sappiamo di chi parliamo e non poteva dire altro. Io dico che mancano 11 giornate e siamo lì in piena lotta, bisogna provare a vincerle tutte giocando al massimo ogni singola partita con le nostre qualità e idee. Domani sarà quella più complicata per la bravura degli avversari e perché arriviamo da un momento molto impegnativo. Comunque sono sicuro che dopo la sosta andremo forte”, ha dichiarato il tecnico rossonero. Il primo degli 11 ostacoli è infatti molto diverso dagli altri, suscita in Pioli pensieri speciali, pieni di passione e sentimento, gioia e dolore. C’è da giocare al ‘Franchi’ contro la ‘sua’ Fiorentina, una sfida che lo stesso tecnico considera diversa dalle atre: “Per me la Fiorentina è la situazione vissuta più a lungo tra calciatore e allenatore, e poi c’è stata la tragedia di Astori. Cose che lasciano il segno e rimangono dentro. No, non sarà mai partita una partita normale”.
La commozione dovrà poi dare spazio all’agonismo per cercare di difendere il secondo posto e tenersi non troppo lontani dall’Inter, lasciare dietro gli inseguitori e proseguire quel progetto di rinascita e ricostruzione che sta portando avanti da oltre un anno. “C’è un dispiacere molto forte da parte nostra per com’è andata con il Manchester, ma siamo usciti da questa eliminazione ancora più consapevoli nostre qualità. Allo stesso tempo consapevoli, però, che a certi livelli anche i particolari fanno la differenza. E nelle due aree di rigore abbiamo usato meno qualità di quella che abbiamo. È giusto essere delusi perché abbiamo dimostrato di poter stare al passo di un grande avversario, ma ora dobbiamo reagire da grande squadra”, ha spiegato il tecnico del Milan.
Per il rush finale il Diavolo si affiderà subito al ritrovato Ibrahimovic, titolare dal primo minuto dopo una lunga sosta. “Non sappiamo se avrà i 90 minuti, ma la sua presenza è importante. Ci dà tanto”, ha spiegato Pioli sottolineando che la questione infortuni è un tema che dovrà essere affrontato con cura in vista della prossima stagione: “Ce ne sono sicuramente stati troppi – ha ammesso – Non mancano le giustificazioni ma in alcuni casi qualcosa ci è sfuggito e in futuro non dovrà succedere”. Ora però c’è da dare un dispiacere alla Fiorentina alla ricerca di una propria identità e soprattutto di punti per non restare troppo invischiata nelle zone calde. I viola sono reduci dalla vittoria ottenuta a Benevento, che ha ridato ossigeno a una classifica che era preoccupante. Ma, in questa stagione, non sono mai riusciti a ottenere due successi consecutivi. “Sarà un Milan arrabbiato, che vorrà ripartire subito forte. Grande rispetto per loro e per il loro allenatore che stimo molto. Ma noi siamo altrettanto arrabbiati per come si è svolto il nostro campionato”, ha dichiarato il tecnico Cesare Prendelli. Che ha lanciato messaggi di ottimismo: “Noi ci siamo e sono convinto che faremo molto bene. La squadra è unita”.
(LaPresse)