ROMA – Un poker d’autore con tanto di record nel segno di Maradona e il Napoli mette le ali. La squadra di Spalletti travolge una rimaneggiata Salernitana e si mette all’inseguimento della vetta nerazzurra, distante quattro lunghezze. Serviva vincere per lanciare messaggi chiari e precisi alle milanesi e la formazione partenopea non ha mancato l’occasione per strappare tre punti all’ultima in classifica, sempre più nel baratro della retrocessione, e continuare a sognare traguardi ambiziosi. La volata scudetto è dunque servita grazie ad una prestazione dei suoi uomini migliori, a partire dal sempre affidabile Mertens e da Insigne che segna la rete numero 115 con cui raggiunge un certo Diago Armando Maradona proprion nello stadio a lui dedicato. E in casa partenopea c’è da rallegrarsi anche per la ritrovata forma di Osimhen, l’uomo ‘mascherato’ che continua a mettere minuti sulle gambe dopo l’infortunio di novembre e che appare già in condizione di tornare a graffiare. Il 13 febbraio è in programma lo scontro diretto con l’Inter e si capirà dove questo Napoli a trazione anteriore può arrivare. La Salernitana ha cullato sogni proibiti per una manciata di minuti, quando era riuscita a pareggiare al 33′ con Bonazzoli la rete del vantaggio di Juan Jesua al 17′. Ma nel finale di primo tempo il rigore realizzato da Martens ha spento ogni illusione agli ospiti e nella ripresa il Napoli ha dilagato ancora con le reti di Rrhamani e il penalty che Insigne si è procurato e ha realizzato al 53′. Spalletti conferma la formazione con cui ha superato lunedì scorso il Bologna. Slitta ancora il rientro dal primo minuto di Osimhen optando come prima punta su Mertens. Tra i pali c’è la conferma di Meret, mentre in panchina si rivede Insigne. Nella Salernitana, ampiamente rimaneggiata per le numerose positività al Covid e diversi infortuni, formazione inedita con la coppia d’attacco formata da Vergani e Bonazzoli con Simy che parte dalla panchina. Sugli esterni Kechrida e Delli Carri ai lati di Schiavone. Il Napoli parte forte e dopo una manciata di occasioni concretizza la sua maggiore qualità nel gioco con Jean Jesus che firma il vantaggio con un sinistro preciso al 17′. I partenopei sembrano avere la gara in pugno, arrestano leggermente la spinta e la Salernitana ne approfitta per pareggiare con una azione di contropiede finalizzata da Bonazzoli. La squadra di Spalletti subisce il colpo, appare disorientata e poco attenta ma sul finire del primo tempo trova di nuovo il vantaggio grazie a Mertens che su rigore fa centro dopo un atterramento di Elmas in area.
E’ la svolta del match. Nella ripresa il Napoli ha campo libero, gioca con maggiore leggerezza e mette al sicuro il risultato nei primi minuti con Rrhmani che fa centro dopo una conclusione di Mertens nell’area piccola. La Salernitana, mortificata anche nel morale, si spegne mentre la squadra di Spalletti viaggia in totale scioltezza. C’è gloria anche per l’appena entrato Insigne che si procura il penalty che lo stesso attaccante va a realizzare per il poker che vale un suo personalissimo record. Con 115 reti con la maglia azzurra raggiunge il suo mito Diego Atrmando Maradona, proprio nello stadio a lui dedicato. Una favola. Il match non ha più nulla da raccontare se non la scesa in campo dell’uomo mascherato Osimhen che sta ritrovando sempre più rapidamente la forma perduta. La squadra di Spalletti resta agganciata alla parte alta della classifica, supera momentaneamente il Milan in attesa della supersfida di stasera contro la Juventus e si piazza a quattro punti dall’Inter capolista.
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