ROMA – Bella e sprecona. La Lazio più brillante e spumeggiante della gestione Sarri viene raggiunta due volte da un’Atalanta sterile e poco incisiva sotto porta ma comunque combattiva e premiata per il coraggio. Il 2-2 maturato al Gewiss Stadium ha illuminato il pomeriggio di Bergamo, palcoscenico di un match di alta intensità tecnica e agonistica tra due squadre che non si sono risparmiate offrendo anche momenti di grande calcio. Alla rete laziale di Pedro al 18′ ha risposto Zapata sul finire della prima frazione con un gol tutto corsa e potenza. Nella ripresa la squadra di Gasperini che puntava ai tre punti per rilanciarsi in campionato in maniera continuativa ha però subito la forza fisica e atletica della squadra di Sarri che con un contropiede perfetto è ritornata in vantaggio con Immobile. Solo nel finale dopo aver rischiato di prendere il terzo gol, è riuscita con de Ron a trovare un punto prezioso che smuove comunque la classifica, salendo al quarto posto insieme alla Roma, tenendo ad un punto di distanza la Lazio che ha pagato un finale convulso, con Reina colpito in testa da una monetina.
Gasperini conferma nove undicesimi della squadra che ha battuto la Sampdoria con Demiral al posto dellì’infortunato Palomino al centro dell difesa. Ilicic preferito a Malinovskyi con Pasalic alle spalle di Zapata. Nella lazio una sola modifica rispetto all’ultimo undici titolare con Hyssaj esterno basso e Cataldi in regia mentre viene confermato il tridente formato da Felipe Anderson, Immobile e Pedro. gara tattica ed equilibrata con i nerazzurri molto più propositivi nei primi 15′ ma poco precisi nella finalizzazione. la Lazio si mostra equilibrata e compatta e al primo vero affondo fa centro con Pedro che al 18′ raccoglie una respinta di Musso su conclusione di Immobile. Dopo il gol la squadra di Sarri appare ancora più fluida nella manovra, compatta, lasciando pochi spazi ai bergamaschi che tentano di accerchiare i biancocelesti senza fortuna. Lo stesso Luis Alberto è artefice di una gara tutto cuore compattando i reparti soprattutto nel gestire la manovra senza possesso palla. Ma basta una disattenzione difensiva per dare la possibilità all’Atalanta di rimettere il match in parità. All’ultimo secondo della prima frazione Marusic non riesce a contenere in velocità zapata che penetra in area e da posizione defilata infila Reina con un destro violento
Nella ripresa i bergamaschi provano ad alzare ancora di più il ritmo. La squadra di Gasperini ha infatti bisogno di trovare maggiore qualità nelle giocate soprattutto nella trequatri. Ilicic e Pasalic appaiono in ombra e il solo Zapata non basta. Sarri invece chiede ai suoi di non avere cali di concentrazione. Il match va avanti in perfetto equilibrio. Al 55′ su una punizione battuta velocemente da Cataldi, Immobile brucia Demiral e di sinistro conclude in porta con Musso che respinge d’istinto. Un minuto dopo sventagliata di Ilicic con cross sbilenco di Koopmeiners. Gasperini sostituisce Pasalic con Malinovskyi per dare una scossa in avanti, ma la mossa non produce frutti. E’ infatti la Lazio a salire per fisicità e dinamismo e a guidare il gioco. E in contropiede va nuovamente in vantaggio con un’azione splendida orchestrata da Pedro che ruba palla a de Roon e apre per Basic. Cross basso verso Immobile che di piatto mette a segno la rete numero 159 con la maglia della Lazio.
L’Atalanta pur stordita non molla, ci prova con Mahle e poi con Freuler ma la difesa biancoceleste è attenta. Con una ennesima ripartenza la squadra di Sarri sfiora la terza rete ancora con Immobile, protagonista di un filtrante per Moro. Musso però gli chiude lo specchio e tiene a galla l’Atalanta che in un finale convulso (Reina colpito in testa da una monetina nei minuti di recupero resta comunque in campo) all’ultimo assalto trova la rete del pareggio con de Roon su traversone di Malinovskyi.
di Luca Masotto