Calcio, risalita Juve: scossa Chiesa, ma la difesa resta un rebus

Una boccata d'ossigeno, non di più. Il primo successo in campionato strappato di forza e di carattere al 'Picco' ha mosso la classifica della Juventus senza toglierle però l'etichetta di grande 'malata' tra le big della Serie A.

TORINO– Una boccata d’ossigeno, non di più. Il primo successo in campionato strappato di forza e di carattere al ‘Picco’ ha mosso la classifica della Juventus senza toglierle però l’etichetta di grande ‘malata’ tra le big della Serie A. Anche contro lo Spezia infatti, prima della rimonta firmata de Ligt-Chiesa, due tra i giovani più chiacchierati di questo inizio stagione, la Vecchia Signora ha rischiato di capitolare, segno che i problemi che hanno accompagnato finora i bianconeri non sono spariti. Anzi. La vittoria però, in questi casi, è la migliore delle medicine, e Massimiliano Allegri può guardare quindi con maggiore fiducia al prossimo impegno, in casa contro la Sampdoria domenica a ora di pranzo. Un’altra gara da non fallire per Chiellini e compagni, per proseguire la scalata verso posizioni più consone al blasone del club e alimentare una rimonta che oggi sembra comunque complessa.

Le giocate, di classe e di talento, viste mercoledì sera a La Spezia lo hanno confermato: Federico Chiesa, grande protagonista in azzurro all’Europeo, è un uomo imprescindibile per questa Juve. I suoi strappi, la sua pericolosità in zona gol, la sua generosità ne fanno un elemento cardine del gruppo, al netto delle tirate d’orecchie di Allegri nelle ultime uscite. Resta da definire la non semplice coesistenza sulla corsia di destra con Juan Cuadrado, ma l’esterno azzurro ha già dimostrato di poter agire senza problemi anche a sinistra, seppur con meno efficacia. Un’ipotesi che aprirebbe anche a un nuovo scenario tattico, per un possibile 4-2-3-1 come naturale evoluzione dell’attuale 4-4-2 che al momento il tecnico toscano predilige. E che difficilmente andrà a toccare nel breve periodo. Il gol in tal senso fa morale e un simile discorso può valere anche per Matthijs de Ligt, messo in discussione dopo le panchine nei big match con Napoli e Milan e volto copertina del successo in rimonta in Liguria. Una notizia positiva in un reparto che, però, continua ad essere un rebus: anche contro lo Spezia sono state incassate due reti, senza contare gli interventi risolutori di Szczesny, tornato sui suoi standard. Il totale sale a otto in cinque partite, una media da metà classifica più che da zona Champions, senza tirare in ballo discorsi tricolori che in questa fase sono distanti dai pensieri degli uomini della Continassa. Contro la Samp, vista la probabile indisponibilità di Chiellini, dovrebbe toccare nuovamente alla coppia Bonucci-de Ligt. Sotto accusa però è finito anche il centrocampo, per la scarsa copertura fornita e per un livello di concentrazione, soprattutto quando la squadra si è ritrovata in vantaggio, non sempre all’altezza. Ecco perché se la Juve vorrà tornar grande il rendimento difensivo dovrà necessariamente essere un altro. “Ci sono da migliorare tante cose”, ha sottolineato non a caso l’allenatore bianconero al termine della partita con lo Spezia. La guarigione della Vecchia Signora è ancora lontana.

di Alberto Zanello

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