MILANO – È una Roma chiaramente ‘work in progress’, ma già vicina al primo obiettivo. All’Olimpico arriva il Trabzonspor per il secondo round del playoff di Conference League: si riparte dal successo giallorosso per 2-1 in Turchia e per José Mourinho l’accesso ai gironi è a un passo. Tuttavia, nonostante sia sufficiente un pareggio, il portoghese chiede grande attenzione. E annuncia che, rispetto a sette giorni fa, l’atteggiamento non cambia. “Il nostro obiettivo è sempre giocare per vincere”, spiega. “Penseremo al pareggio al minuto 80 o 85, in cui non correre nessun tipo di rischio. La mentalità deve essere quella di una partita secca”. Un risultato da inseguire senza ricorrere al turnover: “Abbiamo fatto un bel precampionato, ho dato minuti a tutti. Le prime partite sono stato di livello competitivo basso. Ma in questo momento abbiamo bisogno di giocare. C’è qualche giocatore che dobbiamo controllare molto bene da un punto di vista degli infortuni, altri che hanno bisogno di di accumulare minuti. Non è il momento di fare tanti cambi”. I principali dubbi riguardano la mediana, con l’ingresso di Diawara per Cristante e la trequarti, dove Carles Perez potrebbe rilevare Mkhitaryan. In avanti dovrebbe essere confermato Shomurodov, con Abraham pronto ad entrare a gara in corso.
Mou, dopo il successo sulla Fiorentina, si attende un ulteriore step dalla squadra: “Ho fatto i complimenti a Italiano perché noi due alleniamo i nostri giocatori da meno di due mesi. Magari per Inzaghi dell’Inter è diverso, la squadra gioca a occhi chiusi, per noi è più difficile. Noi – sottolinea – dobbiamo migliorare tanto. Per questo ero contento di quanto fatto con la Fiorentina, sapevo che era difficile fare meglio. Se dal punto di vista difensivo è più facile migliorare la dinamica, da quello offensivo è più difficile. Ci vuole tempo”. “Oggi – prosegue il tecnico – abbiamo lavorato a una situazione di gioco che non mi è piaciuta contro la Fiorentina, i ragazzi hanno la dinamica di fare in quel modo lì perché era così che lo facevano prima. Ovviamente non è una critica a Fonseca, tutto il contrario. Quello che arriverà dopo di me, sentirà lo stesso. Noi abbiamo le nostre idee”. Da Mourinho parole di elogio per capitan Pellegrini: “Può fare tutto. Se avessimo tre Pellegrini, giocherebbero tutti insieme. È un giocatore molto funzionale, può adattarsi a più ruoli, è intelligente, capisce il gioco e cosa vuole il suo allenatore”. Da un intoccabile a un giocatore che potrebbe, invece, salutare: Diawara, protagonista di un alterco con un tifoso a Trigoria. Mourinho minimizza: “Non è stata un’aggressione fisica, ma parole che hanno determinato una piccola reazione. Non è un dramma. Lui è un giocatore della nostra rosa, il mercato è aperto fino al 31. Può succedere qualcosa, ma può succedere che resti con noi. È un’opzione, è un giocatore con qualità, esperienza, un uomo buono, un professionista”.
Intanto, come prevedibile, con i tifosi è già amore. Ma, avverte Mourinho, “siamo noi squadra che dobbiamo creare questa empatia. Dipende dal nostro modo di giocare. Se qualche volta tu non puoi giocare bene, i tifosi accetteranno una perfomance negativa. Saranno con la squadra dopo un risultato negativo. Ci sono cose che non sono negoziabili. I tifosi capiscono molto bene l’atteggiamento. Il rapporto sarà una conseguenza di un modo di come saremo in campo e ci dedicheremo al club. È nostra responsabilità. Non dobbiamo chiedere nulla ai tifosi, loro daranno quello che è giusto dare”. Promesse, però, il portoghese non si sente di farne, anche se ai tempi dell’Inter l’empatia vincente si formò anche creando un fortino contro un ipotetico nemico: il famoso ‘rumore dei nemici’. “Il nemico è il Trabzonspor, poi partire da venerdì il nemico sarà la Salernitana”, chiarisce Mourinho. “Non siamo in condizione di porci un obiettivo. Siamo una squadra in crescita, che si deve sviluppare tanto nel tempo. Vogliamo vincere ogni partita e il focus sarà sempre rivolto sulla prossima. Domani la Conference League sarà più importante della Serie A”.
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