Calcio, Rui Patricio: “A Roma per vincere, un sogno lavorare con Mourinho”

"Arrivo dove c'è un progetto che può darmi l'opportunità di vincere titoli". Così Rui Patricio, nuovo portiere della Roma, nella sua prima intervista da giocatore giallorosso.

ROMA – “Arrivo dove c’è un progetto che può darmi l’opportunità di vincere titoli”. Così Rui Patricio, nuovo portiere della Roma, nella sua prima intervista da giocatore giallorosso. “È una sensazione molto buona, sono molto felice di essere qui. È un’opportunità che ho per crescere, per imparare, per migliorare e per arrivare in un club e lottare per vincere dei titoli”, ha spiegato il portoghese, arrivato dal Wolverhampton. “E arrivo con la massima fiducia, con la massima allegria per lavorare e per fare del mio meglio per aiutare la squadra”, ha aggiunto. “Quando ho saputo dell’interessamento della Roma logicamente sono rimasto molto contento, ed ero anche molto entusiasta di venire qui perché, indubbiamente, desidero una nuova sfida”, ha proseguito. “Ho passato tre anni al Wolverhampton, dove sono stato molto felice, e devo solo ringraziare il club perché mi ha dato l’opportunità di giocare in Premier League”.

“Indubbiamente – ha detto – porterò nel cuore il Wolverhampton perché è un club che è come una famiglia, ma logicamente la chiamata della Roma è una grande opportunità per lottare per dei titoli, per essere parte di un grande club, e quindi sono molto entusiasta, arrivo per dare il meglio, per aiutare la squadra, per aiutare il club a vincere titoli”. La Serie A “è un grande campionato e ho l’opportunità di poter giocare in Serie A contro grandi squadre, grandi giocatori, e sappiamo anche che in Serie A ci sono squadre che lottano per vincere titoli, quindi senza dubbio sarà molto entusiasmante poter avere molte squadre che lottano per gli stessi obiettivi. Ed è anche – ha proseguito il portiere – una grande opportunità per giocare in un altro campionato e per poter vivere che cos’è la Serie A”. Ho già giocato nel campionato portoghese, nella Premier League e ora ho l’opportunità di giocare in Serie A, che logicamente mi affascina”. “L’obiettivo? Continuare a lavorare come ho fatto fin qui, continuare a migliorare, per poter aiutare la squadra a lottare e a conquistare quello che vuole conquistare, ovvero i titoli”, ha aggiunto Rui Patricio. “Quindi il mio principale obiettivo è dare il massimo, allenarmi sempre al massimo, per crescere e per imparare, perché è solo così che possiamo migliorare non solo nel calcio ma anche nella vita e quindi, indubbiamente, l’obiettivo è continuare a crescere, a imparare, a lavorare e vincere titoli”. Il giocatore si è poi dichiarato “molto entusiasta di poter lavorare con mister Mourinho. È la prima volta che lavoro con lui, ma indubbiamente è uno dei migliori tecnici al mondo e per qualsiasi giocatore, per qualsiasi atleta è sempre un sogno poter lavorare con lui, poter essere allenato da lui. E sicuramente è stato un altro aspetto che mi ha affascinato, oltre a trasferirmi in un grande club per vincere titoli e lavorare per cercare di vincere titoli, avere anche la possibilità di lavorare con mister Mourinho rappresenta indubbiamente un grande valore aggiunto per poter crescere, per poter lavorare e migliorare e sicuramente è qualcosa di molto affascinante”.

Anche il general manager Tiago Pinto “mi ha parlato del progetto e me lo ha illustrato, e indubbiamente, come ho già detto, è molto affascinante arrivare dove si progetta di lottare per dei titoli e senza dubbio è questo che voglio, voglio lavorare per conquistare titoli, per poter sognare di vincere titoli. E senza dubbio, come ho già detto, oltre ad arrivare in un grande club, perché sapevo già che la Roma è un grandissimo club, arrivo dove c’è un progetto che può darmi l’opportunità di vincere titoli”, ha spiegato. Infine una battuta sui tifosi: “Sono loro che ci danno molta motivazione e noi giochiamo per loro. Quindi, senza dubbio, poter tornare a giocare allo stadio in loro presenza è ciò che desideriamo di più. Vogliamo giocare per loro, e spero che questo succeda già con l’inizio del campionato, perché il calcio senza tifosi non è lo stesso”.

LaPresse

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