MILANO – Samp sempre più nel baratro e panchina di Di Francesco che ormai scricchiola in maniera evidente. Quella che al Bentegodi contro il Verona doveva essere la partita del riscatto e della possibile rinascita si trasforma in un incubo che segna con ogni probabilità il futuro del tecnico blucerchiato. I gialloblù di Juric vincono con merito per 2-0 con un gol del giovanissimo Kumbulla (il migliore del match) e un autogol all’81’ allungando la striscia negativa dei blucerchiata alla sesta sconfitta in sette partite.
Un bottino fin troppo scarno (con 16 gol subiti) per non pensare a possibili rivoluzioni ora che sta arrivando la pausa di campionato e già si stanno vagliano le possibili alternative. Gli scaligeri di Juric invece contro una formazione abulica riescono a capitalizzare il gioco prodotto nelle ultime partite ma non sempre accompagnato dal risultato e confermano la qualità di una squadra che fa della corsa e della aggressività le loro armi migliori.
Di Francesco in attacco si affida a Bonazzoli e Quagliarella e in mediana spazio a Vieira con Ekdal e Jankto. Difesa a tre composta da Bereszynski, Chabot e Ferrari. Gabbiadini in panchina. Juric lancia dal primo minuto Salcedo e Pessina in appoggio a Stepinski. Lazovic e Faraoni gli esterni, in difesa c’è il rientrante Kumbulla con Verre che parte dalla panchina. La Samp inizia subito a non dare buoni segnali con alcuni errori di impostazione anche facili, segno del timore con cui la formazione ligure è entrata in campo.
Bastano appena 9′ al Verona per andare a segno
La rete del vantaggio la firma l’albanese Kumbulla, classe 2000, che raccoglie indisturbato un pallone su corner e batte Audero con una incornata a fronte piena. É una Samp dove emerge solo l’improvvisazione, senza personalità, abulica, confusa e poco coraggiosa che non riesce ad imbastire un’azione pericolosa, subendo la reattività degli scaligeri che arrivano sempre prima soprattutto sulle seconde palle.
I padroni di casa nel primo tempo non hanno mai rischiato, gestendo con ordine a centrocampo. Audero rischia al 45′ non trattenendo un pallone facile su cross debole che riesce poi a riprendere prima che arrivi Salcedo, successivamente si supera deviando un angolo su tiro da posizione defilata di Stepinski dopo un’azione persone di Amrabat. La Samp della prima frazione di fatta è tiutta qua con gli attaccanti mai serviti e un centrocampo che non costruisce.
Nella ripresa Quagliarella suona la carica, Di Francesco cambia schema e punta sul 4-4-2 adottato anche con l’Inter per dare più compattezza. Il Verona però dimostrano di avere un’altra marcia, con una linea difensiva che aggredisce alto senza paura di essere attaccati ale spalle. Il tecnico blucerchiato fa uscire Jankto per Rigoni e Bonazzoli per Caprari (il Verona invece Lazovic per Vitale).
Il primo vero brivido per gli scaligeri arriva però solo al 68′
Tiro rasoterra velenoso da dentro l’area di Caprari e reattiva è la risposta di Silvestri che in tuffo allontana il pericolo. La squadra di casa aggredisce con un gioco semplice e lineare ma mostra un po’ di stanchezza. E la Samp trova maggiori spazi con Quagliarella che si fa pericoloso al 74′: il suo colpo di testa sul primo palo costringe Silvestri ad una parata non facile con pallone in angolo.
Alla Samp manca sempre l’ultimo passaggio
Alla fine a concretizzare sono gli scaligeri all’81’, grazie anche ad un po’ fortuna: calcio piazzato da posizione defilata battuto da Veloso, deviazione di testa di Murru che inganna Audero. Un autogol beffardo che segna per Di Francesco la serata più buia. (LaPresse)