CAGLIARI – A ora di pranzo il Cagliari fa un sol boccone della Fiorentina. E comincia a sognare per davvero in grande. Non tanto, o almeno non solo, per i numeri che accompagnano la squadra di Maran: dieci risultati utili consecutivi, quattro vittorie nelle ultime sei gare, tre consecutive, di cui due (Atalanta e Fiorentina) contro rivali dirette per un posto al sole. Un ruolino da marcia che porterebbe dritto dritto in Europa, quella nobile che si chiama Champions e si gioca di martedì e mercoledì. Sono le performance dei sardi ancor più delle statistiche ad alimentare le ambizioni di un’isola intera: un pacchetto arretrato che dà solide garanzie, un centrocampo dove si alternano polmoni e piedi buoni, da Rog a Nandez passando per Cigarini, un attacco che funziona (nonostante l’assenza di Pavoletti) e che vive sulle folate di Joao Pedro e sulla fisicità di Simeone. E poi c’è lui, Radja Nainggolan, il vero valore aggiunto della rosa. Che da quando è tornato in Sardegna ha ritrovato continuità, fiducia, e – di conseguenza – prestazioni. La manita (5-2) della Sardegna Arena, in una gara dominata in tutto e per tutto dai padroni di casa, fotografa l’ottimo momento dei sardi, che si affacciano sulla zona Champions in un pomeriggio da dimenticare per i viola, che si consolano solo con la doppietta di Vlahovic a gara ormai chiusa. L’assenza di Ribery (che tornerà dopo la sosta) ha pesato in termini di leadership e carisma in mezzo al campo ancor più che per le qualità dell’esterno francese. Montella dovrà lavorare anche sulla fragilità difensiva e mentale della sua squadra, che subisce un brusco stop nella corsa per l’Europa.
Il match
Il primo tempo del Cagliari è semplicemente perfetto. La Fiorentina si rintana nella propria area fin da subito lasciando il pallino del gioco all’avversario. Che prende fiducia di minuto in minuto e al 16′ sblocca la partita con una pregevole azione per vie centrali che libera Rog, imbeccato da Nainggolan. L’ex giocatore del Napoli solo davanti a Dragowski non sbaglia. Ma il ciclone dei sardi sui toscani deve ancora abbattersi: sugli sviluppi di un corner Pisacane salta in area da solo e incorna a rete; poco dopo la mezzora Nainggolan prima trova la risposta di Dragowski, poi tocca in mezzo per Simeone, il grande ex, che di tacco firma il tris. La gara è virtualmente chiusa dopo 45 minuti ma il Cagliari nella ripresa non è ancora sazio: Nainggolan in contropiede manda in porta Joao Pedro, che si unisce al party realizzando il sesto centro in campionato. Poi, al 20′, il Ninja si mette in proprio, con un bolide da fuori area che si insacca nell’angolino. La Sardegna Arena è ai suoi piedi e, poco dopo, gli dedica una inevitabile standing ovation al momento dell’uscita. Nel quarto d’ora finale la Fiorentina evita una disfatta totale grazie a una doppietta di Vlahovic, unici squilli in una trasferta da archiviare il più in fretta possibile. Che non rovinano comunque la festa di un Cagliari che viaggia con il vento in poppa. E inizia legittimamente a sognare.
Di Alberto Zanello