Numero 11 sulla ruota di Napoli. Per gli amanti del Lotto il terno secco da giocare è appunto 11, 3 e 1. Undici come le vittorie di fila della squadra di Spalletti in campionato, 3 come le reti rifilate all’Udinese nella gara odierna valida per la 15/a giornata di Serie A e l’1 come la posizione in classifica occupata dagli azzurri con ben 11 (ancora quel numero che si ripete) lunghezze di vantaggio sulle più immediate inseguitrici. Un Napoli inarrestabile piega per 3-2 la compagine friulana al termine di una gara strana, con l’Udinese sempre viva e pericolosa ma puntualmente infilata da una squadra di Spalletti chirurgica in fase offensiva. Osminhen con il nono gol personale sale in vetta alla classifica cannonieri e apre le danze, seguito da Zielinski e da Elmas. L’Udinese di Sottil mai domo, nel finale prova a spaventare la capolista con le reti di Nestorivski e Samardzic, ma è troppo tardi.
Nel Napoli, Spalletti opera cinque cambi rispetto alla vittoria sofferta contro l’Empoli. Juan Jesus e Olivera in difesa prendono il posto di Ostigard e Mario Rui, inamovibili Di Lorenzo e Kim. A centrocampo torna Zielinski per Ndombelé, con il polacco ci sono un Anguissa fresco di rinnovo e Lobotka. In avanti confermatissimo Osimhen, cambiano le due ali con Lozano e Elmas al posto di Politano e Raspadori. Nell’Udinese, Sottil cambia tre uomini rispetto al pareggio esterno con lo Spezia. In difesa giocano Perez e Bijol, insieme ad Ebosse. Ehizibue torna titolare sulla destra, Pereyra si sposta a sinistra, mentre a centrocampo giocano Lovric, Walace e Arslan. Coppia d’attacco formata da Beto e da Deulofeu con Success in panchina. Tutto esaurito al Maradona, con il pubblico napoletano deciso a spingere gli azzurri di Spalletti all’undicesima vittoria consecutiva.
E la squadra di Spalletti non delude le attese, visto che di fatto chiude la pratica già alla fine del primo tempo. E dire che l’Udinese parte bene, sfiorando il gol del vantaggio dopo meno di dieci minuti con Deulofeu. Un super Meret si oppone. Il Napoli prende poi in mano le redini del match e al quarto d’ora passa in vantaggio con uno splendido colpo di testa di Osimhen, su cross di Elmas dalla sinistra. Poco prima della mezzora, tegola per l’Udinese che perde Deulofeu per un infortunio. Al posto dello spagnolo, Sottil manda in campo Success. Con orgoglio prova a costruire l’Udinese ma il Napoli sta chiude bene e poi riparte in contropiede. Così alla mezzora, la squadra di Spalletti trova anche il raddoppio: Lozano fugge sulla destra, serve in area Zielinski che controlla la palla e batte Silvestri con un delizioso destro a giro sul secondo palo. Anche sotto di due reti la compagine friulana continua ad attaccare, ma l’unica conclusione degna di nota è quella su punizione di Pereyra smorzata dalla barriera. L’argentino chiede un tocco di mano di un difensore del Napoli, ma Ayroldi fa cenno di proseguire.
Nel secondo tempo la squadra di Sottil continua a premere con insistenza, sfiorando il gol per ben quattro volte nel giro di pochi minuti prima con Success, poi con Lovric, poi ancora con Arslan e Ehizibue. Il Napoli, forte del doppio vantaggio, prova a controllare il ritmo della partita quando entra in possesso di palla senza però rinunciare ad affondare soprattutto sull’asse di sinistra con Elmas e il neo entrato Mario Rui. Non a caso al 58′ è proprio il macedone a firmare il 3-0 a coronamento di un altro micidiale contropiede, orchestrato da Anguissa. Per l’Udinese sembra il colpo del ko, la squadra di Sottil rischia anche l’imbarcata con il Napoli che sfiora il poker di nuovo con Elmas e ancora con Osimhen. Messo al sicuro il risultato, Spalletti fa rifiatare Lozano e Zielinski (entrambi in partenza per il Mondiale) inserendo Politano e Ndombele. La squadra di Spalletti gioca sul velluto e ogni volta che affonda si rende pericolosa, a venti dalla fine è Anguissa a sfiorare la rete. Quando ormai la partita sembra avviarsi verso la conclusione, però, l’Udinese con orgoglio la riapre con due gol in due minuti dei neo entrati Nestorovski e Samardžic. Un blackout improvviso che preoccupa Spalletti, che solo al triplice fischio finale dell’arbitro può tirare un sospiro di sollievo e lasciarsi andare alla gioia per quest’ennesima vittoria dei suoi ragazzi.
di Antonio Martelli