MILANO – Nel segno di Diego. Non può essere altrimenti. Al ‘Maradona’, contro il Barcellona, la prima squadra europea del Diez, prima dello sbarco a Napoli. Per superare l’ostacolo blaugrana e proseguire l’avventura in Europa League, servirà tanto ai partenopei. Compresa la potenza del ricordo. “Sicuramente sarà un punto di forza, saremo accompagnati anche da Diego”, spiega Luciano Spalletti. “Ci guarderà e tiferà per noi”. E farà da esempio: “Noi non abbiamo nelle nostre fila un Maradona, ma abbiamo undici calciatori che insieme possono diventare una squadra forte alla Maradona”. Si riparte dall’1-1 del Camp Nou, risultato che favorisce gli azzurri, ma anche nel ritorno del playoff servirà comunque la loro miglior versione: i catalani, con il mercato di gennaio e il lavoro di Xavi, sono in crescita. “Sarà una battaglia di forza e di qualità tecnica. Bisogna essere decisi e saper prendere la giusta direzione, altrimenti si rischia di diventare dei passeggeri del match”, avverte l’allenatore. “Loro cercheranno il possesso palla, noi non dovremo stare bassi. E’ chiaro che si tratta di una partita difficilissima. Sin da subito dobbiamo mostrare le nostre intezioni, perchè di sicuro vogliamo essere protagonisti della gara. Chi lotta può perdere, ma chi non lotta ha già perso”, prosegue, citando Che Guevara. “La sfida va vista come una battaglia sportiva in cui chi spara prima può colpire l’avversario e chi subisce può cadere. Quindi sarà un duello aperto che dobbiamo cercare di comandare”.
Le buone notizie arrivano dai rientri: Insigne e Politano sono arruolabili. In mediana, Fabian tornerà a fare coppia con Demme. Il capitano, assente a Cagliari, “giocherà dall’inizio, ha recuperato ed ha la qualità di indirizzare la gara”, dice Spalletti, che gli affiancherà Zielinski nel duo di supporto a Osimhen. “Victor sta meglio. Il furore che ha messo entrando a Cagliari la dice lunga sulla sua grinta e fame di far bene”. Il nigeriano ha salvato gli azzurri alla Sardegna Arena, al termine di una sfida che ha visto gli ospiti in chiara difficoltà. “In generale non dobbiamo farci caratterizzare da episodi ma dobbiamo fare leva sulle nostre virtù e sulle capacità che ci hanno contraddistinto in questa stagione”, evidenzia Spalletti. “A Cagliari non siamo stati bravi a portare la gara sui nostri binari e sulla leggerezza tecnica. Non siamo una squadra da lotta ma da palleggio, come caratteristiche principali, e a volte se veniamo trascinati sul piano della fisicità perdiamo qualcosa. La testa e la forza devono essere protese alla sfida di domani”. Ma il rischio che la stanchezza mentale dovuta al calendario intenso possa intralciare i piani azzurri c’è. “E’ una ipotesi che va contemplata. Non è stata una gara semplice quella di Cagliari, ma nel calcio moderno è diventata una normale necessità. Sta tutto nella forza di volontà dei calciatori di gestire le energie e dare tutto in ogni occasione. Ci vogliono muscoli ma anche teste forti e pensanti”.
La certezza, secondo Spalletti, è che “non c’è una favorita. Alla fine passerà una delle migliori squadre della competizione e uscirà un’altra altrettanto forte. Di certo vogliamo essere protagonisti perché per noi è importantissima questa sfida e desideriamo vincerla magari nei tempi regolamentari. Vogliamo essere artefici del nostro destino”, assicura. Per questo carica l’ambiente: “Dobbiamo pensare da persone forti, puntando sulle nostre qualità più che sulla forza dell’avversario”. Messaggio condiviso da Giovanni Di Lorenzo: “Siamo pronti, abbiamo la possibilità di qualificarci e vogliamo dare tutto per questo traguardo”, spiega il nazionale azzurro. “Siamo coscienti della difficoltà del duello, ma abbiamo fiducia e consapevolezza di poter andare in campo sfruttando le nostre armi. Affrontiamo una squadra forte con una enorme qualità. Sicuramente ci vorrà una partita eccellente da parte nostra perchè dobbiamo vincere, ma allo stesso tempo – aggiunge – dovremo essere equilibrati per fronteggiare la loro manovra”.
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