“Sottil lo conosco bene, l’ho allenato, so il suo carattere, si vedeva già sarebbe diventato un tecnico forte, aveva già la visione in fase difensiva. E’ una partita difficile, non una partita trappola, è difficile e basta. Ora sembra che l’Udinese sia di secondo livello, ma hanno vinto 1-0 con la Fiorentina, 4-0 con la Roma, 3-1 con l’Inter ed a Sassuolo, pareggiato con Atalanta e Lazio, vinto fuori anche a Monza e Verona e c’è qualcuno che la reputa facile ma i miei giocatori non lo credono”. Così Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, alla vigilia del match contro l’Udinese. “Le difficoltà sono tante, abbiamo valutato la loro capita di ripartire, quando riconquistano palla ribaltano le azioni. Se pensiamo che è la partita che ci permette di andare in vacanza è un pensiero da dilettanti, ma se pensiamo che ci permette di affrontare la sosta ed il periodo duro che arriverà allora siamo professionisti. E’ una partita da sbranare”, ha aggiunto.
“Più 8 sul Milan? Non è che cambi molto.
Dopo quella partita gestita bene, si è pensato subito alla partita dopo. Quello che succede sugli altri campi non lo possiamo determinare. Normale che ci facciano piacere certi risultati ma non è che dobbiamo basarci sulle difficoltà altrui ma sulle qualità del nostro calcio e sulle nostre caratteristiche che tutti hanno apprezzato e che ci stanno portando dei benefici sul modo di fare ed esprimere calcio”. “Di tutto il resto gli si dà una occhiata ma poi noi abbiamo il nostro sguardo orientato verso la strada che vogliamo percorrere. Ancora è presto affinché un episodio possa esser determinante, mancano 72 punti. L’importante è allenarsi bene qui e ora”, ha aggiunto. “Anguissa quando è uscito dall’ufficio del direttore è venuto da me, gli ho chiesto come si sentiva e mi ha detto che sarà totalmente contento solo se vincerà domani. Era contento anche per il contratto però e mi fa piacere. Lui però ha messo prima la partita di domani, poi è importante anche l’altra cosa”.
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