Roma, 7 mag. (LaPresse) – “Senza i tagli del Coni mi tenevo Conte”. Carlo Tavecchio rompe il silenzio e in un’intervista concessa a Sportitalia parla a ruota libera di federazione, nazionale e pallone in generale. “Il mio nome come ct dopo Ventura era quello di Conte. Avrei fatto carte false con tutti gli sponsor del mondo – ha raccontato l’ex presidente della Figc – Se io non avessi dato 28-30 milioni al Coni io, mi tenevo Conte. Conte restava se noi avessimo avuto la capacità economica di pagarlo. Però la Federazione ha dato 30 mlioni, o meglio. Il Coni si è trattenuto più di 30 milioni dei contributi che dava alle federazioni passando da 80 milioni di contributi a 36-37. Quindi ce ne passano di soldi. Potevo pagare Conte, Pelè. Con Conte non saremmo mai rimasti a casa”.Sul probabile arrivo di Mancini Tavecchio ha sottolineato che “tutti sanno la mia fede sportiva, quindi come posso parlare di una persona che ha dato dei grandi risultati all’Inter.
La questione è che io non conosco la sua situazione dal punto di visto tecnico – ha evidenziato – Oggi in Italia viviamo moduli. Il problema non è più quello che portano gli allenatori ma quello che dite voi tecnici. Le mie dimissioni? E’ stata una decisione molto sofferta quella notte, mi sono caricato di un peso che forse non competeva solo a me, perchè soprattutto non ho tirato calci di rigore e nemmeno l’allenatore. Mi sono sentito quasi umiliato da una situazione che vedeva la nostra nazione non essere presente dopo quasi 60 anni ai mondiali. E questa decisione l’ho presa, anche con l’urgenza che non doveva essere fatta”, ha concluso l’ex numero uno della Federcalcio.