ROMA – Stavolta è Special Zero. L’eliminazione in Europa League e il settimo posto in Premier segnano il destino al Tottenham di Josè Mourinho che riesce comunque ancora una volta a distinguersi. Proprio nel giorno in cui il calcio è travolto dalla vicenda Superlega, uno dei sei club inglesi che ha aderito al progetto che nel calcio sta segnando un solco epocale con il passato, ha esonerato il tecnico portoghese. Gli scarsi risultati ottenuti in questa travagliata stagione ancora da concludere sono stati ritenuti sufficienti dalla società per cambiare, a meno di una settimana dalla finale di coppa di Lega degli Spurs contro il Manchester City in programma domenica prossima. Una scelta sorprendente ma non troppo. “Jose e il suo staff tecnico sono stati con noi in alcuni dei nostri momenti più difficili come club. è un vero professionista che ha mostrato un’enorme capacità di recupero durante la pandemia. Mi rammarico che le cose non siano andate come avevamo previsto entrambi. Sarà sempre il benvenuto qui e vorremmo ringraziare lui e il suo staff tecnico per il loro contributo”, ha scritto il presidente del Tottenham, Daniel Levy, in carica dal 2001, che ha così dato il benservito ad uno dei tecnici più celebri e quotati. Un esonero che costerà al club oltre 20 milioni di euro. Il suo posto verrà ricoperto al momento da Ryan Mason, allenatore dell’U23 che ha subito diretto il primo allenamento in attesa che il club sciolga le riserve sulla nomina del nuovo tecnico.
La scelta di un divorzio per molti annunciato era nell’aria da tempo: gli alti e bassi del club hanno più volte spinto il club nel corso della stagione a valutare delle alternative e il pareggio in casa contro l’Everton non ha fatto altro che accelerare il processo di cambiamento. La sfida contro i club di Ancelotti ha compromesso le possibilità di accesso alla Champions e anche se all’orizzonte c’era una finale di Coppa di Lega, la dirigenza ha deciso di anticipare i tempi. A spingere verso l’esonero anche i non eccellenti rapporti tra Mou e i propri giocatori e le continue critiche arrivate dai tifosi che si erano espressi in maniera energica anche sui social. Da qui il licenziamento dell’artefice del Triplete dell’Inter del 2010. Mou non è la prima vota che viene esonerato: accadde già nel dicembre 2018 quando venne rimosso dalla panchina del Manchester United con cui ha conquistato una Community Shield nel 2016 e una Europa League e Coppa di Lega nel 2017. Si tratta dei suoi ultimi trofei in carriera. Con il Tottenham ‘zero tituli’. Ora è tornato sul mercato, proprio nel giorno in cui il calcio dei club più ricchi annuncia una rivoluzione che potrebbe cambiare definitivamente il mondo del pallone. Intanto lui si gode una liquidazione ‘monstre’.
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